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Mobilità: uno, nessuno o due contratti

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La questione del contratto sulla mobilità si complica di ora in ora.  Secondo gli ultimissimi rumors non si esclude un contratto per gli Ata e uno per i docenti.

L’idea di due contratti diversi sulla mobilità inizia a farsi strada fra i sindacati del comparto scuola che, in attesa di essere convocati dal Ministro, hanno già programmato per i prossimi giorni un incontro fra i vertici delle 5 organizzazionei rappresentative.
L’incontro servirà a decidere se proseguire la trattativa con il Miur o se abbandonare definitivamente il tavolo di contrattazione.
Flc e Glida sembrano intenzionati ad abbandonare mentre Cisl, Uil e Snals sarebbero su una posizione più morbida.
Una possibile mediazione potrebbe essere quella di lasciare al Miur la responsabilità di adottare un atto unilaterale per regolare la mobilità dei docenti e di sottoscrivere il contratto solo per il personale Ata.
Difficile prevede se alla fine prevarranno i falchi o le colombe anche perchè entrambe le soluzioni presentano pro e contro. E’ evidente infatti che la firma del contratto sancirebbe nei fatti l’accettazione da parte sindacale della logica degli albi territoriali e quindi della chiamata da parte dei dirigenti scolastici.
Ma è anche vero che la mancata firma lascerebbe nelle mani del Ministero ogni decisione in merito alla mobilità del personale Ata (150mila persone in tutto).
Portare a termine la trattativa potrebbe poi significare garantire qualche tutela a particolari categorie di personale che farebbe invece fatica a capire la scelta dei sindacati di lasciar decidere tutto al Miur.
E’ anche facile prevedere che l’eventuale firma da parte dei sindacati del comparto darebbe nuovamente fiato ai sindacati di base reduci dala sciopero del 13 novembre che non è stato particolarmente partecipato.