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Neanche 1 studente su 3 partecipa ai viaggi di istruzione

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E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che la crisi ha colpito anche il turismo scolastico con un taglio delle partenze, la scelta di mete più vicine e il minor tempo di permanenza. Per effetto delle difficoltà economiche delle famiglie e della riduzione dei fondi per la scuola si stima che quest’anno – sottolinea la Coldiretti – ci sarà un calo di almeno il 20% rispetto ai 930mila studenti delle scuole superiori che nell’anno scolastico 2011/2012 hanno partecipato a una gita scolastica, secondo l’osservatorio sul turismo scolastico del Touring club italiano.
In molti casi – continua la Coldiretti – sono gli stessi genitori a chiedere di eliminare le uscite extrascolastiche durante l’anno per contenere le spese, ma anche per evitare discriminazioni tra i ragazzi che non possono più permettersi di partecipare.
Ma una vera scure – precisa la Coldiretti – è rappresentata da una crescente indisponibilità dei docenti che non si vedono più riconosciuta l’indennità di missione nonostante debbano caricarsi di una pesante responsabilità, come dimostrano i ripetuti e gravi episodi di cronaca.
Il risultato non è solo la drastica riduzione dei viaggi ma – sostiene la Coldiretti – anche un radicale cambiamento delle destinazioni che privilegiano in misura crescente le escursioni mordi e fuggi in giornata. Per tagliare i costi nella stragrande maggioranza dei casi si dice addio alla pizzeria o al ristorante e si ritorna praticamente ovunque al pranzo al sacco spesso preparato direttamente dalla scuola o a casa dai genitori.
Diversa è anche la scelta del souvenir del viaggio con la sostituzioni di statuine, gadget e magliette con prodotti tipici del luogo visitato come formaggi, salumi, miele, sott’oli o vino da portare ai genitori. Non è una caso che negli anni della crisi i turisti italiani e stranieri hanno aumentato la spesa per vino e alimenti che fa registrare un incremento record del 43% negli ultimi quattro anni per un valore di 10,1 miliardi, in netta controtendenza con il calo fatto registrare da tutte le altre voci secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Isnart.
In questo contesto un vero boom si registra per il turismo ecologico ed ambientale come dimostra il fatto nei parchi e nelle aree protette il 20% dei visitatori sono proprio i giovani in gita scolastica.
La vera novità degli ultimi anni sono, però, le fattorie didattiche che si sono moltiplicate nelle campagne diventando le mete più gettonate delle gite organizzate soprattutto nelle scuole primarie.
Secondo il censimento della Coldiretti con il ministero dell’Istruzione, sono presenti in Italia 1300 fattorie didattiche autorizzate dove gli alunni delle scuole elementari e medie possono trascorre una giornata all’aria aperta a diretto contatto con le coltivazioni e gli animali, che in molti non hanno mai visto.
Si tratta, secondo la Coldiretti, di una pedagogia viva dell”’imparare facendo” attraverso attività pratiche ed esperienze dirette come seminare, raccogliere, trasformare, manipolare e creare che privilegia il contatto con il reale attraverso l’incontro con il mondo animale e vegetale.