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Nuove tecnologie: con “Omero” i non vedenti scoprono l’arte

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Grazie alle nuove tecnologie anche i non vedenti possono apprezzare la bellezza delle opere d’arte e dei paesaggi: a permetterlo è l’ultimo risultato tecnologico prodotto dall’Istituto di studi sui sistemi intelligenti per l’automazione del Consiglio nazionale delle ricerche, presentato durante il workshop–esposizione “Multiquality approach to cultural heritage”, che si è svolto a Roma nei giorni scorsi presso il Cnr. L’innovativo sistema si chiama Omero: in pratica ‘prende per mano’ i non vedenti e li aiuta a superare le limitazioni legate all’uso del tatto. La metodologia, già applicata per la visita al Castello Svevo di Bari, si basa sull’uso di interfacce tattili integrate da messaggi vocali e suoni che riproducono la dimensione virtuale del sito artistico esplorabile in tutti i dettagli dai non vedenti. Durante le sperimentazioni i visitatori si sono addentrati nella planimetria virtuale del Castello e, dopo averne conosciuto la struttura e l’articolazione degli spazi , sono stati in grado di effettuare una visita reale in piena autonomia e consapevolezza.
“Omero – spiega Giovanni Attolico dell’Issia-Cnr – favorisce un’esplorazione assistita, tattile ed uditiva, di modelli digitali tridimensionali. Il polpastrello dell’utente viene proiettato in uno spazio virtuale nel quale può sfiorare ed interagire con gli oggetti, come le strutture del Castello. Infatti, un dispositivo speciale, l’interfaccia aptica, restituisce sulla mano dell’utente le stesse forze che avvertirebbe se l’interazione avvenisse nella realtà. L’utente può derivare forma e dimensioni partendo da una versione molto schematica degli oggetti, per poi aggiungere via via particolari che favoriscono la percezione e la comprensione più approfondita. Il processo di conoscenza dei manufatti del Castello è aiutato da messaggi sonori/vocali, da vibrazione, viscosità, attrito, elementi che aiutano l’identificazione della scena”.
Omero ha fatto da cicerone anche per ripercorrere la Puglia virtualmente: gli utenti hanno potuto percepirela geomorfologia pugliese con informazioni su fiumi, laghi, limiti provinciali, città, rete stradale. “L’esperienza – conclude Attolico – può agevolmente essere estesa a rappresentare i rilievi, attraverso dati digitali sulla morfologia del territorio, sui comuni, sui siti di interesse turistico, artistico, storico, sulla mobilità completa, incluse le diverse reti ferroviarie, consentendo una conoscenza più profonda di una regione”.
Numerose le dimostrazioni che si sono susseguite nella ‘due giorni’ al Cnr. Come il “Sistema Informativo Territoriale Integrato per la Valorizzazione della la Valle dell’Ofanto” in Puglia (http://www.ba.itc.cnr.it/ofanto2004) e la ricostruzione 3D della Valle dei Templi di Agrigento e di Eraclea Minoa, cui è dedicato il Dvd realizzato da Altair 4 Multimedia Srl. Guarda invece all’Europa Michael – Multilingual Inventory of Cultural Heritage -, progetto coordinato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che, come dichiara Rossella Caffo, Direttore della Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea di Roma, “ha l’obiettivo di lanciare un portale multilingue che darà accesso integrato al patrimonio culturale europeo: collezioni i digitali di musei, archivi, biblioteche e altre istituzioni e organizzazioni culturali. La rete di paesi partecipanti si è estesa di recente ad altri 11 stati dell’Unione europea: sono entrati a far parte del progetto Repubblica Ceca, Finlandia, Germania, Grecia, Malta, Olanda, Polonia, Portogallo, Spagna, Svezia e Ungheria”. Particolare interesse ha destato anche il Catalogo Multimediale dell’Istituto e Museo di Storia della Scienza, che raccoglie un eccezionale patrimonio di strumenti scientifici. “Comprende oltre 1200 schede ipertestuali – ha spiegato Filippo Camerata, vice-direttore del Museo – corredate da immagini ingrandibili, 429 schede biografiche di scienziati, costruttori e collezionisti, un dizionario tecnico con oltre 750 lemmi, ricostruzioni in QuickTimeVR delle 21 sale dedicate all’esposizione permanente, oltre a 50 coinvolgenti animazioni in 3D, 110 slide-show. 
Gli strumenti in esposizione permanente costituiscono nodi concettuali in cui convergono, o da cui si dipartono, percorsi e moduli di informazione: schede biografiche, voci di glossario, simulazioni del funzionamento, ricostruzioni virtuali dei contesti , ecc.”.