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Oms: solo al 50% degli adolescenti piace andare a scuola

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E’ sempre più conflittuale il rapporto degli adolescenti con il mondo della scuola: il dato è emerso   il 9 marzo a Firenze presso il Convitto della Calza di Firenze, dove si sono discussi, nell’ambito della giornata italiana del primo Forum internazionale Oms/Hbsc (Health behaviour in school-aged children), i risultati di un’indagine che in Italia ha visto intervistati 4.386 ragazzi e ragazze di 11, 13 e 15 anni. Dall’indagine risulta che gli studenti quindicenni a cui la scuola piace “molto o abbastanza” sono appena il 50%; quelli a cui piace “molto” in assoluto addirittura il 9%. Anche il rapporto con gli insegnanti sarebbe critico: dal punto di vista dei teen age,  i docenti che trattano gli allievi con giustizia ed equità solo nel 48% dei casi.
Se la scuola perde in credibilità, non vanno meglio gli altri riferimenti dei ragazzi. La ricerca dell’Oms ha infatti presentato un rapporto con i genitori sempre più difficile con il crescere dell’età, in particolare per quanto riguarda la relazione con i padri. I ragazzi si sentono anche poco tutelati, visto che il 35% degli undicenni lamenta essere stato vittima di recente di atti di bullismo. Brutte notizie anche sul fronte del fumo: se rimane bassa la quota di undicenni e i tredicenni lo stesso non si può dire per i quindicenni: i fumatori a questa età rappresentano il 16% del totale, una percentuale molto simile a quella degli adulti. Fumano in prevalenza i giovani maschi del sud e le ragazze del Centro Italia, mentre al Nord le due parti si equivalgono. A 15 anni il 27% dei maschi e il 18% delle femmine ha poi già sperimentato almeno una volta sostanze stupefacenti, il 2% in totale ha provato droghe pesanti, il 2,6% la cocaina. Il quadro non cambia, anzi peggiora ulteriormente, quando si parla di alcool: a 11 anni “beve” già il 12% (almeno una volta alla settimana) e a 15 anni il 37%. I più legati all’alcool risultano decisamente i maschi, che in fatto di assunzione di bevande alcoliche fanno registrare in Italia le percentuali più alte d’Europa. E, a proposito di Europa, i nostri adolescenti risultano, all’opposto, i più “pigri” del vecchio continente, visto che risultano i meno assidui a fare attività fisica sia a livello settimanale che complessivo.