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Orario settimanale: dimmi quanti buchi hai e ti dirò quanto meriti

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È tempo di avvio anno scolastico e ogni docente ha già ricevuto il suo orario di servizio settimanale.

Dalla lettura degli orari di servizio dei docenti emerge, senza dubbi e senza infingimenti, la considerazione e il peso specifico che ha, all’interno dell’organizzazione scolastica, ogni singolo insegnante.
In buona sostanza dal proprio orario di servizio si potrebbe stabilire una scala di valore del merito degli insegnanti di una data scuola.
Secondo questo ragionamento si potrebbe dire: “dimmi quanti buchi hai e ti dirò quanto meriti”. Bisogna dire che l’orario settimanale di lezioni, è qualcosa di veramente importante per ogni singolo docente. Su tale orario si basa prioritariamente la propria programmazione didattica quotidiana e inoltre si cerca di farlo conciliare le proprie esigenze personali. Per tali ragioni ogni docente è molto interessato ad avere un ben preciso orario cattedra, piuttosto che lasciare tutto al caso e all’organizzazione di chi è preposto alla sua formulazione. Forse quindi non è un caso se la prof.ssa Rossi ha il sabato libero, un orario perfettamente didattico senza nessun buco, e invece il prof. Neri ha il martedì libero un orario didatticamente inguardabile e condito di qualche buco. C’è anche chi come la prof.ssa Verdi, a cui non è stato concesso giorno libero e sono stati combinati 5 buchi orari di cui 2 di itineranza per raggiungere la scuola di completamento cattedra, non viene proprio considerata e le sue giuste lamentele diventano lettera morta.
Purtroppo questa è la triste realtà, mortificante ed eticamente deplorevole, dei giochi di forza che esistono all’interno di molte scuola italiane.
Intorno alla figura del dirigente scolastico, si formano dei cerchi magici che guarda caso hanno ogni anno un orario settimanale di servizio impeccabile, mentre altri docenti, con la schiena dritta e poco inclini alla sottomissione, che svolgono con il massimo della professionalità il loro servizio di lavoro, si ritrovano con orari di servizio strampalati e didatticamente inefficaci.
È da questi particolari che si comprendono gli equilibri interni di una scuola, che potrebbero andare a gratificare, come meritevoli, quei docenti già premiati da un orario scolastico da favola ed emarginare alcuni docenti, forse anche più meritevoli di molti altri, ma che sono fuori da logiche di “Palazzo” e che non vedono di buon occhio le miserrime lobby dei quei “cerchi magici” che orbitano nelle grazie della presidenza.