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Pensionare gli esuberi nella PA

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Una sorta di manovra di aggiramento nei confronti della riforma Fornero sulle pensioni e un modo per applicare più efficacemente la spending review, dal momento che l’ipotesi avanzata dal ministro sarebbe quella di mandare in pensione anticipatamente i lavoratori della pubblica amministrazione non più necessari al funzionamento degli uffici e di età comunque avanzata, che è come dire di scrollarsi di dosso il personale in esubero, ma a un passo dalla pensione .
D’accordo sembra pure il ministro della Funzione pubblica, Giampiero D’Alia, che starebbe cercando una soluzione adeguata per mettere in pratica questa ipotesi con cui fra l’altro si potrebbe procedere subito dopo alla ristrutturazione di tutta la macchina burocratica dello Stato.
In pratica si andrebbe a ripescare quanto deliberato dalla spendig review ai tempi del governo Monti che aveva stabilito di esonerare circa 7 mila dipendenti della pubblica amministrazione, scavalcando le legge Fornero, perché considerati in soprannumero ma purchè avessero maturato i diritti entro il 2013. Una scelta che per un verso ripescava le vecchie norme stabilite dalla legge Damiano ma che però non venivano applicate per esempio sul personale della scuola di “Quota 96”.
Questa nuova ipotesi in effetti, secondo quanto scrivono le agenzie, privilegerebbe anche quel personale con stipendi alti ed età elevata, che pesa sui conti dello Stato e che usufruirebbe pure delle condizioni migliori previsti dalla vecchia normativa.
Fra i favoriti ci sarebbero i dipendenti della Difesa, considerato che il governo Letta avrebbe intenzione di ridurre la dimensione delle forze armate, sfoltendole di circa 40 mila unità entro il 2024.
E i sindacati, di fronte a questa ipotesi, avrebbero pure chiesto per il personale in esubero l’applicazione del trattamento migliore.