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Pittoni (Lega): ” I ricorsi dell’Anief sono un bluff”

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Al “pressing” dell’Anief sul Ministero e sugli uffici periferici risponde il senatore della Lega Mario Pittoni che interviene ancora una volta sulla questione dell’inserimento a pettine di 3.000 docenti nelle graduatorie che saranno utilizzate per le immissioni in ruolo.
Pittoni spiega che i ricorsi al Tar “minacciati” dall’Anief sono solamente un bluff in quanto lo scorso 12 luglio con sentenza n. 00011/2011 il Consiglio di Stato in Adunanza Plenaria si è espresso sulla competenza in materia di graduatorie ad esaurimento «confermando la sentenza di primo grado in ordine al difetto di giurisdizione dell’adito giudice amministrativo».
In pratica, secondo Pittoni, “c’è solo da attendere (ed è al massimo questione di mesi) la sentenza con cui il TAR dichiarerà inammissibile per difetto di giurisdizione ogni ricorso dell’Anief (sulla giurisdizione solo pronunce delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione valgono oltre il caso deciso, vincolando tutti i giudici)”.
“Che senso avrebbe – si chiede Pittoni in conclusione –
assecondare le pretese dell’Anief assegnando il ruolo ai ricorrenti (a danno dei precari storici, che ovviamente non resterebbero a guardare), se poi presto dovranno comunque rinunciarvi a vantaggio di chi ne ha davvero diritto ?”
La polemica Anief-Pittoni tocca una questione del tutto centrale che coinvolge non solo i 3mila docenti inseriti a pettine ma tutti i precari che stanno aspettando con trepidazione la convocazione per la scelta della sede.
In questa fase, in assenza di chiarimenti da parte del Ministero, gli uffici provinciali stanno centellinando le informazioni in modo da evitare il rischio di doversi smentire fra pochi. Ma ormai il “giorno della verità” si avvicina: al più fra una settimana inizieranno le nomine e a quel punto ci dovrà essere qualche punto fermo, anche se una soluzione sembra già profilarsi: per le immissioni in ruolo verranno utilizzate le graduatorie con gli inserimenti a pettine dei docenti “commissariati” che però non verrebbero di fatto nominati subito; i relativi posti sarebbero accantonati in attesa che la situazione si chiarisca sul piano giurisdizionale.
Una indicazione in tal senso dovrebbe pervenire dal Ministero entro la fine di questa settimana e quindi già nelle prossime ore.