Home I lettori ci scrivono Post referendum, l’intesa contrattuale salterà? Speriamo

Post referendum, l’intesa contrattuale salterà? Speriamo

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Sicuramente l’esito negativo del Referendum costituzionale per il governo produrrà un effetto positivo per gli statali, e nello specifico per noi insegnanti.

L’accordo contrattuale tra l’ex governo Renzi e i sindacati diventerà lettera morta. Sarà uno di quei documenti da consegnare alla storia, in grado solo (si fa per dire!) di certificare l’incapacità delle parti di comprendere il disagio della categoria. Ricordo che a fronte di impegni generici sulla Riforma della legge Brunetta e sulla “Buona Scuola”, i sindacati avevano accettato la “mancetta elettorale” di un aumento lordo di 85 € nel triennio 2016-18. Assolutamente irricevibile, irrispettoso della categoria!

Mi auguro che i sindacati rivedano la loro posizione. Sarà molto difficile! Hanno dimostrato ancora una volta di non essere in grado di ascoltare i lavoratori, di cogliere il malessere che caratterizza la loro condizione. Salvo poi non comprendere il voto contro ( non mi riferisco ai sindacati, ma faccio un discorso generale ), presentandolo  in modo semplicistico come un’espressione del populismo. Non è così! Anche il populismo è politica!
E comunque quello che viene definito populismo è l’effetto di una politica subalterna ai diktat del verbo economico che sottrae diritti e aumenta invece i doveri, che si identifica con i poteri forti, i quali si riprendono tutto quello che erano stati costretti a cedere nell’ “età dei diritti” ( N. Bobbio )… 

Quindi dobbiamo pungolare il sindacato in tutti i modi, affinché cambino sceneggiatura. Diversamente andranno incontro all’ ennesima “Caporetto”, fino alla loro estinzione. E questo non è un bene, perché una sana democrazia necessita di soggetti intermedi come il sindacato, che sappia essere un interlocutore efficace e nel caso faccia opposizione al governo.