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Preside e Dsga prelevano 300.000 euro dalle casse di un istituto siciliano: arrestati

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Sono davvero pesanti le accuse riportate l’8 settembre dalle agenzie di stampa riguardanti il dirigente scolastico ed il Dsga dell’istituto tecnico per geometri “Leonardo Da Vinci” di Piazza Armerina, vicino Enna: la Procura del capoluogo siciliani gli ha posti agli arresti domiciliari con l’accusa di peculato e falso commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico, in concorso tra loro.
Praticamente la coppia – il ds Giovanni Scollo e l’ex direttore dei servizi generali ed amministrativi Giovanni Delle Cave – avrebbe prodotto la falsificazione del bilancio per dieci anni – emettendo reiterati mandati di pagamento falsi relativi a tasse, utenze, forniture ed altro – e nello stesso arco di tempo avrebbe sottratto dalle casse dell’istituto di circa 300.000 euro. Il tutto per realizzare fini personali, soddisfare esigenze della famiglia ed in certi casi addirittura per effettuare viaggi di piacere all’estero: in particolare, una parte dei soldi sottratti erano serviti ai responsabili della scuola siciliana per recarsi in Romania, dove avrebbero avuto anche degli incontri a sfondo sessuale con delle prostitute, anche se questi non erano la finalità principale di quei viaggi.
Ma non finisce qui. Sempre secondo l’accusa, Scollo è anche indagato per estorsione ai danni di Delle Cave, poiché lo avrebbe costretto a firmare una dichiarazione con la quale quest’ultimo si assumeva la responsabilità esclusiva degli ammanchi dalle casse della scuola. Una situazione che aveva spinto Delle Cave a tentare il suicidio, nell’aprile 2010, attraverso un incidente stradale auto-provocato: ricoverato in gravi condizioni, l’uomo è stato trovato in possesso dalla Polizia stradale di un biglietto nel quale denunciava gli illeciti commessi ai danni dell’istituto scolastico insieme al preside.
Sentito dagli investigatori della Squadra Mobile di Enna, Delle Cave ha poi fornito un precisa e dettagliata serie di dichiarazioni con le quali ha ricostruito tutta la vicenda. A far precipitare la situazione, negli ultimi tempi sempre più contrassegnata da contrasti con il preside, era stata qualche settimana prima la denuncia ai carabinieri da parte proprio del capo d’istituto nei suoi confronti: lo accusava come unico responsabile degli illeciti, oltre che di una serie di minacce gravi ai danni di alcuni insegnanti in servizio all’istituto tecnico.