Home Attualità Preside scrive ai genitori: “Siete incapaci di insegnare le regole”

Preside scrive ai genitori: “Siete incapaci di insegnare le regole”

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Come riportato dal quotidiano on line “repubblica.it”, la dirigente di una scuola elementare di Lecce striglia i genitori degli alunni per i comportamenti poco rispettosi delle regole, che fungono da cattivo esempio per i figli. Si consuma a fine anno lo strappo tra la preside del San Domenico Savio, Addolorata Zingarello, e le famiglie, con una lettera dai toni infuocati a cui fanno seguito risposte stizzite e messaggi incrociati tra i genitori sui gruppi Whats App e i social network.

È anche questo la scuola ai tempi di internet: un botta e risposta che rimbalza on line. A fare scoppiare il caso il cartello fatto affiggere dalla dirigente al cancello dell’istituto: vietato varcare la soglia, a causa dei pericolosi assembramenti che si creano quotidianamente. “Il provvedimento – aveva poi spiegato la professoressa Zingarello – si è reso necessario a causa dei comportamenti incivili di genitori e accompagnatori”. Nulla di più falso, avevano replicato le famiglie a stretto giro: “non possiamo lasciare i nostri figli sul cancello senza avere la certezza di vederli entrare a scuola”. E giù critiche alle regole troppo rigide imposte dalla dirigente e critiche di chi riteneva “anomalo prendere questi provvedimenti alla fine dell’anno”.

Qualche genitore più aggressivo si sarebbe presentato persino nella scuola e avrebbe cercato di fare valere il proprio ruolo professionale o istituzionale, determinando una più forte reazione della preside, che ha inviato una lettera alle famiglie. “Gli episodi di inciviltà verificatisi in questi giorni nella scuola – è scritto – hanno evidenziato quanto sia fragile un sistema educativo che stenta a condividere, in alleanza con la scuola, i valori fondanti della legalità e del rispetto delle regole che governano i sistemi sociali”. “È mortificante e impensabile – prosegue la preside – che questo patrimonio di valori e principi, rappresentato dalle persone del mondo professionale della scuola, venga sconfessato, offeso e vilipeso dall’altro anello fondamentale della catena educativa: la famiglia”.