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Primaria: si perderanno altri 3mila posti?

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Fra le dichiarazioni che vengono attribuite al ministro Francesco Profumo ve n’è una che riguarda le previsioni di organico per il prossimo anno.
Il Ministro ha assicurato che per il 2012/2013 non ci saranno più tagli.
Forse, però, il ministro Profumo non è stato ben informato dai suoi collaboratori, almeno per quanto riguarda la scuola primaria i cui nuovi ordinamenti prevedono che le classi vengano istituite a 27 ore.
La regola, in realtà, è stata applicata gradualmente tanto che nel 2011/2012 per le classi IV e V gli organici sono stati conteggiati a 30 ore per classe.
La regola, peraltro, viene confermata anche dalla circolare sulle iscrizioni appena uscita.
L’anno prossimo, quindi, i nuovi ordinamenti riguarderanno tutte le classi dalla prima alla quarta e saranno solo le classi quinte ad avere organici a 30 ore.
Quale sarà il “costo” complessivo dell’operazione ?
Il conto è presto fatto.
Quest’anno le classi V di scuola primaria sono all’incirca 30mila.
Secondo una stima prudenziale possiamo dire che per almeno due terzi di esse l’organico è stato calcolato a trenta ore di funzionamento (il restante terzo ha un organico di tempo pieno e cioè due insegnanti per classe).
Pertanto ci sono almeno 20mila classi per le quali l’organico calcolato a 30 ore dà un totale di 600mila ore-docente che corrispondono esattamente a 27.270 posti (una cattedra è uguale infatti a 22 ore).
Ma per il prossimo anno le 20mila classi prime che inizieranno il loro percorso dovranno funzionare a 27 ore, per un totale di 540mila ore che corrispondono a loro volta a 24.545 cattedre.
In pratica si tratta di 2.700 posti in meno.
Il calcolo, come abbiamo detto, è ampiamente prudenziale perché in realtà le classi con organico a tempo pieno non arrivano a un terzo del totale.
Insomma, diciamo che in pratica le cattedre che si perderanno potrebbero essere non meno di 3.000.
A meno che il ministro Profumo non pensi di recuperare i 3mila posti che si perderebbero per aumentare il numero delle classi a tempo pieno.
Per saperlo bisognerà però attendere almeno la chiusura delle iscrizioni. E per averne la certezza sarà necessario ottenere il via libera del ministero dell’Economia.