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Privacy, i dirigenti scolastici possono pubblicare gli esiti degli alunni in chiaro sul sito web della scuola?

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“Spesso le scuole, pensando di far bene, di agevolare la lettura di questi alle famiglie, li hanno pubblicati in chiaro sul loro sito web. Questo non è consentito dalla norma, che prevede che gli esiti vengano affissi all’albo”. Lo ha chiarito Roberta Fanfarillo, responsabile dirigenti scolastici Flc Cgil, ospite della diretta di Tecnica della Scuola Live del 18 ottobre, a proposito di pubblicità degli esiti scolastici. VAI AL CORSO

Bisogna fare estrema attenzione nell’atto di divulgare le valutazioni degli alunni per rispettare le norme a proposito di privacy e trattamento dei dati personali. “Il Garante ha precisato che l’affissione all’albo della scuola costituisce sì una diffusione di dati, ma è una cosa diversa dalla diffusione che si può avere sul web, che non è consentita. Non esiste una norma che autorizza il dirigente a pubblicare gli esiti. Questo non deve andare alla ricerca della norma che vieta di fare una cosa ma di quella che glielo consente. La valutazione degli alunni deve comunque essere pubblica, deve essere nota alla comunità della scuola”, ha concluso Roberta Fanfarillo.

Due interessi in conflitto

Quello della privacy e del trattamento dei dati personali è un tema molto complesso con cui i dirigenti scolastici e gli aspiranti tali sono destinati a confrontarsi. La scuola, infatti, in qualità di pubblica amministrazione, deve rispettare due interessi primari, entrambi meritevoli di tutela da parte dell’ordinamento giuridico, che possono entrare in conflitto tra di loro: il diritto alla riservatezza e il principio di trasparenza amministrativa. 

Le scuole, come tutti gli enti pubblici, devono quindi porre la massima attenzione nella scelta dei dati personali da utilizzare, nella redazione di atti e documenti soggetti a pubblicazione, ma nello stesso tempo consentire il rispetto della trasparenza, come peraltro contemplato nei Piani triennali per la prevenzione della corruzione e la trasparenza.

Quali basi giuridiche?

Le norme giuridiche di riferimento sono tante, dalla L. 241/1990 alle continue e aggiornate indicazioni del Garante della privacy. 

Oltre a conoscere i principi fondamentali che hanno ispirato le legislazioni nazionali in materia di tutela della riservatezza sui quali basare le attività e il trattamento dei dati a scuola è utile riflettere sulle tematiche connesse ad essi e, soprattutto, i rischi.

I dirigenti sono così chiamati a gestire il bilanciamento tra diritto alla trasparenza ed il diritto alla protezione dei dati personali. Tra i benefici della conoscenza approfondita di questi temi c’è senza dubbio il miglioramento dei processi organizzativi e dei servizi erogati, il consolidamento della consapevolezza del proprio ruolo per il personale con incarichi di responsabilità e l’introiezione di valori etici, che si traducono in comportamenti eticamente e giuridicamente adeguati.

Il corso

Su questi argomenti il corso Privacy e trasparenza in ambito scolasticoin programma dal 26 ottobre, a cura di Gabriella Chisari.

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