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Proteste per la privatizzazione degli asili comunali di Roma

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Mentre nella legge 107/2015 la questione scuola dell’infanzia 0-6 anni è lasciata alle decisioni del governo che utilizzerà le deleghe in bianco della cosiddetta Buona Scuola, a Roma il Commissario Tronca è fortemente deciso a portare avanti il progetto di privatizzazione degli asili comunali di Roma.

Si tratta, per essere precisi, di un progetto previsto nel bilancio preventivo 2016 su cui sta lavorando il Campidoglio, in cui si punta a privatizzare i nidi comunali di Roma e cedere allo Stato le scuole d’infanzia.

In buona sostanza è un progetto che il prefetto Tronca, sostituto del Sindaco Marino per volere di Renzi, sta portando avanti per ragioni puramente di bilancio e di rientro da una situazione che vede le casse del Comune di Roma altamente deficitarie.

Il Commissario Tronca avrebbe già pronta una lista con 17 spazi da dare in concessione a terzi. Il timore è che il metodo Tronca non sia altro che il prodromo di quello che il Governo Renzi inserirà nelle deleghe per la riforma delle scuole dell’infanzia.

In buona sostanza si teme che si  vada verso una totale privatizzazione della scuola dell’Infanzia, per cui si capirebbe anche la scelta di non concedere l’organico potenziato all’Infanzia e di non fare partecipare alla fase C le maestre precarie che sono inserite nelle GAE di questo ordine di scuola. Tuttavia il caso di Roma ha sollevato molte proteste da parte dei sindacati.

Infatti i sindacati si sono detti assolutamente contrari a questa privatizzazione. Si temono conseguenze pesantissime per famiglie e insegnanti, con licenziamenti e peggioramento delle condizioni lavorative per le oltre sei mila educatrici e insegnanti. Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto un incontro urgente al commissario Tronca.

Il caso della privatizzazione degli asili comunali e della cessione delle scuole dell’Infanzia allo Stato, sta diventando anche un caso politico che vede schierati contro Tronca e Renzi il leader di Sinistra Italiana Stefano Fassina che chiede al governo di cambiare radicalmente rotta e di fermare la privatizzazione e Sel che parla di effetti pericolosi della gestione commissariale voluta dal premier Renzi. Altre pesanti critiche arrivano dal Movimento 5 Stelle, da tutto il centro destra guidato dalla Meloni.