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Psicofarmaci, il consumo favorito dai fumetti on line per bambini

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Internet è sempre più lo specchio della realtà. Vi si trova davvero di tutto, inclusi siti internet specificatamente costruiti per spingere i bambini verso le diagnosi di malattie controverse e rendere più accettabile ai loro stessi occhi l’assunzione di potenti psicofarmaci dagli effetti collaterali potenzialmente distruttivi. A sostenerlo è l’associazione “Giù le Mani dai Bambini, da anni impegnata per stoppare l’utilizzo “facile” del consumo di psicofarmaci in età pediatrica e tra le fasce giovanili.
Secondo l’associazione, ci sarebbero vari psicofarmaci per “curare” l’ADHD, la cosiddetta sindrome da iperattività e disattenzione che pare affliggere i bambini troppo distratti e agitati e che nei soli Stati Uniti genera milioni di prescrizioni all’anno garantendo alle farmaceutiche coinvolte in questo business introiti per miliardi di dollari.
L’ADHD ha grande spazio nel sito http://www.medikidz.com : un’iniziativa editoriale inglese apparentemente indipendente che vorrebbe “spiegare” la malattia e le relative “cure” ai bambini, mediante fumetti, supereroi e altri linguaggi tipici del mondo e dei linguaggi dell’infanzia. “Peccato – commenta Luca Poma, giornalista e portavoce di Giù le Mani dai Bambini – che nelle schede dei farmaci richiamate sul sito si citino in modo molto semplificato gli effetti collaterali e le possibili interazioni con altri farmaci, di fatto dando una percezione nettamente sottostimata dei rischi a genitori e bambini stessi”.
Sempre secondo l’associazione, gli editori del sito – e dei fumetti, che vengono venduti in edizione cartacea, con albi dedicati a ogni malattia – ringraziano per il supporto e la collaborazione una lista di associazioni mediche, di pazienti e di genitori, molte delle quali sospette di contiguità ai limiti dell’etico con le case farmaceutiche, o alcune – come la CHADD – già denunciate in passato per aver ricevuto finanziamenti diretti dalle aziende stesse. “Vari commentatori – spiega sempre “Giù le Mani dai Bambini” – hanno infatti sottolineato come l’attività di ‘sensibilizzazione’ della CHADD sia tutt’altro che indipendente dalla casa farmaceutica Novartis, produttrice del contestato Ritalin – la metanfetamina che viene somministrata a milioni di bambini nel mondo per migliorare le performance scolastiche e l’accettabilità sociale – che tanto approfonditamente viene descritto proprio sul sito MedKids.
Un altro caso di probabile “disease mongering” – la tecnica di marketing per la fabbricazione a tavolino di malattie per vendere più farmaci – è quella della casa farmaceutica Shire, sponsor di http://www.adhdandyou.co.uk , un sito specificatamente dedicato ai bambini “malati” di ADHD. Il sito è ricco di consigli, filmati, tools interattivi per “semplificare la vita” a chi è afflitto dai sintomi di questa malattia, sulla cui reale esistenza ancora è aperto il dibattito in seno alla comunità scientifica. Un’operazione spacciata per “responsabilità sociale d’impresa”, da parte di un’azienda apparentemente attenta ai bisogni dell’infanzia? “Combinazione, proprio la Shire – aggiunge Poma – sta per introdurre anche nel nostro paese la Guanfacina, molecola brevettata anni orsono e che – dopo diversi inutili tentativi per curare altre patologie – ora sta introducendo proprio per il trattamento dell’iperattività infantile”.