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Quota 100 e meno contributi, allarme Inps: avremo un milione di pensionati in più, grave fardello

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Su Quota 100 e la riduzione delle soglie di accesso al pensionamento – un provvedimento atteso solo nell’immediato da oltre 100mila docenti e Ata – il presidente dell’Inps tiene duro: lo continua a ritenere un provvedimento molto pericoloso per la stabilità delle casse pubbliche.

Boeri: programma M5S-Lega una trappola per le generazioni future

Intervenendo a Milano, al Festival del lavoro, Tito Boeri ha detto che se dovessero andare in porto i progetti del Governo sulle pensioni, così come indicati nel programma M5S-Lega, a cominciare dalla Quota 100, derivante dalla somma dell’età con quelle degli anni di contribuiti riconoscibili, “avremmo un milione in più di pensionati, ma meno lavoratori, e questo renderebbe ancora più pensate il fardello che grava su chi oggi lavora”.

Secondo Boeri, “si tratta di impegni ingenti che hanno effetti immediati, che aumentano di molto la spesa pensionistica, e con difetti che si trascinano nel tempo, perché aumenta l’impegno per le generazioni future. E soprattutto peggiora di molto il rapporto fra pensionati e lavoratori”.

La riduzione dei flussi migratori porterà una forte riduzione dei contributi

Il numero uno dell’ente di previdenza nazionale, si è anche soffermato sulla “forte riduzione dei flussi migratori che è già in atto”. Ebbene, secondo Boeri, “il sistema pensionistico non è in grado di adattarsi alla diminuzione dei contribuenti” legata al calo dei nati in Italia.

“Il problema – ha continuato – è serissimo e dell’immediato. Volenti o nolenti l’immigrazione può darci un modo di gestire questa difficile transizione demografica. Avere immigrati regolari ci permette di avere flussi contributivi significativi”.

Con il calo dei flussi, ha spiegato Boeri, l’arrivo di migranti “comincia ad essere non più sufficiente” a controbilanciare “il calo degli autoctoni. Le previsioni ci dicono che nel giro di pochi anni perderemmo città intere e questo è un problema molto serio per il nostro sistema pensionistico. Anche se gli italiani ricominciano a fare i figli, ci vorranno almeno 20 anni prima che comincino a pagare contributi”.

“Chiunque abbia un ruolo – ha aggiunto – deve spiegare agli italiani questo problema” che si manifesta già “e non fra dieci anni”

Pensioni d’oro: giusto intervenire

Boeri ha anche parlato delle pensioni cosiddette d’oro: “Ragionare sul fatto che queste aree di privilegio possano essere ridotte è meritorio”, ma per il taglio delle pensioni d’oro “bisogna intervenire sopra un importo, noi parlavamo da 5 mila euro in su”.

“Per alcune categorie – ha spiegato – come per i politici, che” le regole per il calcolo delle pensioni “se le erano date da soli, c’erano delle deviazioni significative”.

L’intervento sulle pensioni d’oro è auspicabile, ha concluso, “nel momento in cui c’è un debito pubblico molto alto e si vuole abbassare la pressione fiscale sul lavoro per rilanciare l’economia”.

L’ex parlamentare Ronconi respinge la tesi di Boeri

Alle parole di Di Maio replica duramente l’ex parlamentare dell’Udc Maurizio Ronconi: “Il Presidente dell’INPS, Boeri, pur non avendo in merito alcuna competenza, continua a pontificare sul taglio dei vitalizi fornendo notizie false e conti sbagliati”.

“Non è vero – sottolinea Ronconi – che il ricalcolo retroattivo dei vitalizi li renderebbe simili alle pensioni degli italiani perché la stragrande maggioranza è in pensione con il metodo contributivo e un ricalcolo retroattivo, che è il vero obbiettivo, significherebbe la sommossa sociale oltre che essere chiaramente illegittima ed incostituzionale. Così è per gli statali, i militari, i ferrovieri e decine di altre categorie”.

“Boeri questo lo sa – aggiunge l’ex parlamentare – ma in modo scorretto e grave diffonde da Presidente dell’Inps false comunicazioni impegnato com’è a guadagnare meriti nei confronti dei penta stellati nella speranza di poter essere confermato nella ben retribuita cadrega di Presidente dell’Inps”.

La Fornero: taglio pensioni d’oro previsto anche da noi

A Milano era “presente” anche l’ex ministro Elsa Fornero: intervenendo in video al Festival del Lavoro, la Fornero ha detto che “nonostante si chiami ‘governo del cambiamento'”, ‎il criterio che viene proposto con il taglio delle pensioni d’oro “lo avevamo già adottato sotto il nome di contributo di solidarietà e questo andrebbe riconosciuto”.

L’ex ministro del Lavoro ha aggiunto che il provvedimento servirebbe a “superare il continuo litigio” che contraddistingue lo scenario politico, e questo “farebbe bene all’economia e alla società”.

Di Maio: Questa è giustizia, altro che illiberalità

In sintonia con Boeri, è anche il Governo. “Potete piangere e strepitare quanto volete, tanto non si torna indietro. Noi i vitalizi ve li togliamo. Mettetevi l’anima in pace”, ha scritto su Facebook Luigi Di Maio, leader M5S e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, proprio commentando la proposta di tagliare i vitalizi agli ex parlamentari.

“Oggi – prosegue Di Maio – ho letto un articolo divertentissimo sul Corriere della Sera. Raccoglie le lamentele di alcuni ex parlamentari a cui toglieremo i vitalizi tra pochi giorni. Uno piange miseria perché da 4.700 euro al mese grazie alla nostra delibera prenderà 2.500 e parla di atto illiberale. Ma dico io: ma se hai versato contributo per avere una pensione di 2.500 euro perché te ne davo dare il doppio? Questa è giustizia, altro che illiberalità. Un altro dice che da 2.000 passerà a 400 ed è una rapina. Quindi parliamo di un ex parlamentare che ha versato contributi solo per avere una pensione minima”.

“Capite questa gente? Quando erano in Parlamento non hanno mosso un dito per alzare le pensioni minime perché tanto loro avevano il vitalizio che valeva 5 volte tanto. Adesso – conclude Di Maio – lo Stato se ne frega di difendere chi ha i privilegi e pensa a proteggere i più deboli”.