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Rapporto Osservasalute: la strada dell’inclusione scolastica è ancora lunga

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Giunto alla sua VIII edizione, il Rapporto si compone di due parti: la prima dedicata alla salute ed ai bisogni della popolazione e la seconda ai Sistemi Sanitari Regionali ed alla qualità dei servizi.

L’ampio lavoro ha toccato molti aspetti legati alla salute degli italiani. Tra questi, l’integrazione scolastica ed universitaria delle persone con disabilità.
I dati analizzati mostrano elevati livelli di inserimento dei ragazzi con disabilità nelle scuole statali.
Nell’arco di 10 anni c’e stato un incremento degli alunni con disabilita presenti nella scuola di ogni ordine e grado del 54%; aumento che evidenzia una maggiore capacità di accoglienza da parte del sistema scuola anche se nulla si può dire sulla qualità dell’inserimento. Si passa così da 113.289 alunni con disabilità presenti nell’anno scolastico 1997/98 ai 174.404 presenti nell’anno scolastico 2007/08. L’incremento del numero di alunni con disabilità, nel decennio in questione, è stato massimo in Lombardia e nelle Marche (rispettivamente +91,8% e +83,4%), mentre in altre regioni come Basilicata, Calabria e Sardegna è stato più contenuto (attorno al 15%).
Se si analizzano i dati per ordine scolastico a livello nazionale, l’incremento relativo percentuale, nel periodo 1997/98-2007/08, e per la scuola primaria pari al 37,7%, per la scuola secondaria di I grado del 28,1%, mentre per la scuola secondaria di II grado raggiunge il punto massimo con il 209,6%.
Nelle scuole primarie e secondarie di I grado, la tipologia di disabilita prevalente nella popolazione scolastica è quella intellettiva che incide, per una percentuale superiore al 70%, in entrambi gli ordini scolastici considerati. Tale tipologia di disabilità rappresenta, ovviamente, anche quella più impegnativa dal punto di vista scolastico. Elevata è anche la presenza su tutto il territorio nazionale di alunni con problemi di apprendimento, problemi psichiatrici precoci o con tipologie di disabilita diverse da quelle rilevate singolarmente.
Relativamente all’accessibilità all’uso di postazioni informatiche per la didattica da parte degli alunni con disabilità, circa 2/3 delle scuole italiane primarie e secondarie di I grado hanno postazioni adattate per alunni con disabilita. In questo, non si riscontrano evidenti differenze a livello geografico. Per quel che riguarda la collocazione della postazione informatica, si riscontra che le scuole che hanno postazioni informatiche in classe e non in laboratori separati sono, prevalentemente, quelle del Nord, soprattutto le scuole secondarie di I grado.
L’Italia, pur avendo raggiunto importanti risultati sul versante dell’inclusione scolastica, sembra avere ancora una lunga strada da percorrere al fine di migliorare e rendere più efficiente il sistema.
Soprattutto per quanto riguarda l’accesso degli alunni disabili si può affermare, in generale, che il processo di abbattimento delle barriere architettoniche delle scuole italiane vada a rilento.
Le scuole secondarie di I grado presentano una situazione più accessibile agli alunni con disabilita rispetto alle scuole di ordine inferiore. Le scale a norma ed i servizi igienici sono presenti in più del 70% delle scuole primarie e secondarie di I grado, mentre, complessivamente, poco più del 50% delle scuole sembrano avere dei percorsi interni ed esterni non accessibili agli alunni con disabilita motoria o sensoriale.
A livello territoriale evidente è la differenza tra Nord e Sud con situazioni estreme in Calabria, dove si riscontra più di frequente la presenza di barriere architettoniche, e la Provincia Autonoma di Trento che, al contrario, ha il minor numero di scuole non a norma soprattutto per ciò che riguarda le barriere fisiche.