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Reazione allergica a scuola, Ata assistono alunno ma la docente li blocca: “Decido io”. Lo studente la segnala al Mim

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L’accusa è grave: una docente non avrebbe aiutato uno suo studente di diciotto anni di un liceo di Lecce in preda ad una reazione allergica cutanea in classe. Secondo l’accusa del giovane, si tratterebbe di una vera e propria omissione di soccorso.

Come riporta La Repubblica, il giovane ha inviato una segnalazione al Ministero dell’Istruzione e del Merito, all’ufficio scolastico regionale Pugliese e all’ufficio territoriale di Lecce.

La ricostruzione dei fatti

Secondo la versione messa per iscritto dal ragazzo, i fatti si sarebbero verificati tra le 9 e le 9.15 di mercoledì 9 aprile. Dopo essere entrato alla seconda ora di lezione, il 18enne ha notato una reazione allergica cutanea improvvisa, con la comparsa di pomfi biancastri, sulle braccia. Non la prima – in tempi recenti – per il giovane, che difatti aveva nello zaino dei medicinali appositi.

A quel punto ci sarebbe stato l’intervento dei collaboratori scolastici, che si sarebbero offerti di fornire assistenza tramite l’uso della cassetta di pronto soccorso della scuola, venendo però bloccati dalla docente. Il giovane, infatti, denuncia che la professoressa avrebbe bloccato le operazioni: “Mettete a posto tutto – avrebbe affermato – sono io la responsabile di plesso e decido io”. Per poi impedire anche di assumere i farmaci – l’antistaminico e il corticosteroide – che il 18enne portava con sé.

L’escalation

È allora che sarebbe andato in scena una sorta di braccio di ferro, con il ragazzo che avrebbe avvisato telefonicamente la madre della reazione allergica e la docente che avrebbe imposto di chiudere la chiamata, minacciando anche una nota disciplinare per l’uso del telefono. Dopo un tira e molla, ci sarebbe stato l’intervento del 118.

Preso in carico dal personale sanitario, il giovane avrebbe usufruito delle cure – facendo così rientrare la reazione allergica, che, denuncia ancora il 18enne, per via del ritardo si sarebbe intanto aggravata.