Home Archivio storico 1998-2013 Ordinamento Riassetto del Miur e delle direzioni regionali

Riassetto del Miur e delle direzioni regionali

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Ma la di là dei tempi, ci sono questioni di merito su cui va prestata adeguata attenzione.
L’impalcatura proposta dal Ministero conferma la struttura del dipartimento dell’Istruzione: 4 direzioni, compresa quella della Formazione professionale, inizialmente soppressa; perde una direzione invece il dipartimento della Programmazione: saranno tre, accorpata quella degli Affari internazionali; stessa situazione per il dipartimento dell’Università, dove l’Internazionalizzazione passa allo Sviluppo della ricerca.
Per quanto riguarda le direzioni regionali si avrà l’accorpamento di 5 direzioni regionali, con una scelta operata in base alla consistenza della popolazione studentesca: la Liguria risponderà al Piemonte, il Friuli Venezia Giulia al Veneto, l’Umbria alle Marche, il Molise all’Abruzzo, la Basilicata alla Puglia. Di cui all’Articolo 8 Uffici scolastici territoriali
1. Gli uffici scolastici territoriali sono uffici di livello dirigenziale generale cui sono assegnate le funzioni individuate nei commi 2 e 3. Gli uffici scolastici territoriali hanno  dimensione interregionale o regionale, secondo le indicazioni di cui al comma 7. Gli uffici scolastici interregionali hanno sede nel capoluogo della regione con il più alto numero di  popolazione studentesca; gli uffici scolastici regionali hanno sede nel capoluogo di Regione. Il numero complessivo degli uffici scolastici interregionali è di 5 e il numero complessivo di quelli regionali è di 8.
Nella regione Valle d’Aosta e nelle province autonome di Trento e di Bolzano continuano ad applicarsi, per quanto concerne l’organizzazione dell’amministrazione scolastica, le disposizioni previste dai rispettivi statuti e relative norme di attuazione o in base ad essi adottate. 
Nella Regione Siciliana continua ad applicarsi l’articolo 9 delle norme di attuazione dello statuto in materia di pubblica istruzione adottate con decreto del Presidente della Repubblica 14 maggio 1985, n. 246.