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Rinnovo contratto scuola, prossimo incontro all’Aran spostato al 26 marzo: le ultime novità

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Come abbiamo scritto lo scorso 27 febbraio all’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) c’è stato il primo incontro con le organizzazioni sindacali per l’apertura delle trattative relative al CCNL del comparto scuola, università e ricerca per il triennio 2022-2024.

La trattativa è stata aggiornata inizialmente al prossimo 18 marzo: l’incontro è stato spostato, secondo fonti in nostro possesso, al 26 marzo.

Il resoconto del primo incontro

Com’è andato il primo incontro? Secondo quanto riporta Flc Cgil la riunione è stata aperta dal Presidente dell’Aran, Dott. A. Naddeo, il quale ha fatto presente come l’apertura della trattativa faccia seguito all’avvenuta emanazione dell’atto di indirizzo da parte del ministro Zangrillo. 

Trattandosi di un primo incontro di apertura nessuna tematica specifica è stata affrontata. Il presidente Naddeo ha annunciato che già dal prossimo incontro verrà illustrato il quadro delle risorse disponibili e sarà concordato il metodo da seguire per il prosieguo della trattativa. 

Aumenti stipendio docenti, meno di 160 lordi in busta paga?

Il rinnovo contrattuale riguarda poco meno di un milione e 300mila dipendenti. Si prevedono aumenti pari al 6% circa rispetto agli stipendi attualmente in godimento anche se bisogna considerare che una fetta importante dell’incremento è già stata erogata sotto forma di indennità di vacanza contrattuale.

Anche la Uil Scuola Rua ha chiesto risorse ulteriori: in particolare, il sindacato guidato da Giuseppe D’Aprile sostiene che “va recuperato il potere d’acquisto eroso dall’inflazione. Stanziare risorse aggiuntive, detassare gli aumenti contrattuali e utilizzare le risorse accantonate per il contratto 25/27”.

La strada verso la firma sembra in ascesa: al tavolo si tratteranno dei temi normativi sui quali alcuni sindacati rappresentativi si dicono già da oggi di vedute diverse se non contrapposte: parliamo di argomenti come i nuovi profili professionali Ata, il welfare professionale da introdurre per via contrattuale, la mobilità del personale (su cui pesa tantissimo il vincolo legislativo per i neo-assunti), il middle management.