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Schettini: “Insegnare e intrattenere si può, ciò non significa fare i pagliacci. O sei carismatico o gli alunni stanno al cellulare”

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Il docente e influencer Vincenzo Schettini, volto de La Fisica Che Ci Piace, ha rilasciato un’intervista a L’Adige in cui ha parlato del divieto di cellulare in classe, dello stato della scuola oggi, dando consigli a genitori e colleghi insegnanti.

Ecco le sue parole: “Insegnare e intrattenere è possibile, ma bisogna trovare la propria chiave. Intrattenere non significa di certo fare i pagliacci e mi fa molto male leggere certi commenti negativi scritti dai colleghi sotto ai miei video. Per fortuna sono pochissimi, la maggior parte degli insegnanti crede in ciò che faccio e lo condivide. Tutto nasce dalla passione, mi piace spiegare la Fisica connettendomi con chi mi ascolta. Ecco cos’è per me l’intrattenimento, significa entrare in empatia con l’altro. Sicuramente anche il mio lato artistico aiuta”.

Poi, sullo smartphone: “Si è creato un cortocircuito, per cui o sei un insegnante carismatico e li prendi fino al midollo, oppure gli studenti non ti seguono perché per loro lo smartphone è una sala giochi aperta 24 ore su 24. Poi vedo in giro bambini di otto anni con il telefono in mano e penso che i genitori non hanno capito la pericolosità del mezzo”.

I consigli di Schettini

Schettini non usa tanto il digitale in classe: “Zero, non uso più niente in classe, sono tornato alla carta. I ragazzi sono di per sé drogati di strumenti digitali, perché noi insegnanti dovremmo continuare a farglieli tenere anche in classe? L’unico strumento che utilizzo è il monitor semplicemente perché così ho più spazio con due lavagne, quella tradizionale e quella digitale”.

Ecco i suoi consigli: “Ai genitori direi di pensare a quando eravamo figli noi e di ricordare tutti i no che ci hanno detto. Abbiamo avuto un percorso educativo migliore proprio grazie ai divieti che abbiamo ricevuto. Agli insegnanti direi di non spaventarsi in questo periodo che è di grande transizione. Continuiamo invece a conservare la bellezza della nostra professione, troppo spesso denigrata e maltrattata. Fare il professore significa stare tra i ragazzi e trasmettere la passione per la materia, solo questo è determinante. Tutto il resto è demanding nei nostri confronti: l’alternanza scuola lavoro, l’assistenza psicologica, i progetti vari… non dobbiamo farci opprimere”, ha concluso.

Divieto cellulari: quali sanzioni? Vale per i docenti? Cosa dice la normativa? – FOCUS

La circolare del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, emanata lo scorso giugno, che vieta l’uso del cellulare a scuola anche alla secondaria di secondo grado, in vigore dal 1° settembre 2025, ha “costretto” le varie scuole a emanare circolari e modificare i propri regolamenti, visto che molto si rimanda all’autonomia dei vari istituti.

Ci sono vari dubbi, zone grigie e cambiamenti; per questo La Tecnica della Scuola ha deciso di elaborare un focus per capire cosa sta succedendo davvero nelle scuole superiori italiane.

Divieto cellulari, c’è di tutto: armadietti a pagamento, ammessi durante l’intervallo, stop anche per i docenti – I CASI

Le interviste ai dirigenti scolastici chiamati a stabilire le nuove regole

Per farlo abbiamo innanzitutto cercato di fare una indagine qualitativa; abbiamo chiesto ad un campione di dirigenti scolastici, che in questi giorni stanno convocando il proprio corpo docente proprio per stabilire le nuove regole, cosa pensano del nuovo divieto e come hanno scelto di organizzarsi, quale linea stanno seguendo: armadietti sì o no? Note alla prima infrazione o solo rimproveri?

Le circolari già emanate e i casi particolari

Poi abbiamo cercato di fare un tuffo nelle varie circolari già emesse dalle scuole e in ciò che dicono gli aggiornamenti dei regolamenti d’istituto in merito al divieto di cellulare. Abbiamo scoperto molti aspetti che meritano una riflessione: ad esempio, in alcune scuole il divieto vige a ricreazione, in altri casi no; o, ancora, in alcuni istituti anche i docenti sono chiamati a dare l’esempio, mentre in altri questa questione non viene menzionata.

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Divieto di cellulare a scuola e custodia: cosa dice l’avvocato?

Poi c’è il tema della custodia dei cellulari, nel caso in cui debbano essere lasciati in armadietti, contenitori o mobiletti: cosa avviene quando uno studente affida un proprio bene personale alla scuola? Quali rischi, obblighi e responsabilità per gli istituti? Abbiamo sentito il parere del nostro esperto in materia, l’avvocato Dino Caudullo, che ci ha spiegato cosa dice la legge.

Divieto di cellulare a scuola, cosa dice la nuova circolare?

A stabilire il divieto è stata la circolare del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara emanata lo scorso giugno, che fa seguito alla nota ministeriale n. 5274 dell’11 luglio 2024.

Il documento ha invitato le scuole ad aggiornare i propri regolamenti e il patto di corresponsabilità educativa prevedendo per gli studenti del secondo ciclo di istruzione il divieto di utilizzo dello smartphone durante l’orario scolastico anche a fini didattici, nonché specifiche sanzioni disciplinari per coloro che dovessero contravvenire a tale divieto.

Ma cosa faranno le scuole? È infatti rimessa all’autonomia scolastica l’individuazione delle misure organizzative atte ad assicurare il rispetto del divieto. Ovviamente, l’uso del telefono cellulare sarà sempre ammesso nei casi in cui lo stesso sia previsto dal Piano educativo individualizzato o dal Piano didattico personalizzato come supporto rispettivamente agli alunni con disabilità o con disturbi specifici di apprendimento o per motivate necessità personali. L’utilizzo del telefono cellulare rimane consentito qualora, sulla base del progetto formativo adottato dalla scuola, esso sia strettamente funzionale all’efficace svolgimento dell’attività didattica nell’ambito degli specifici indirizzi del settore tecnologico dell’istruzione tecnica dedicati all’informatica e alle telecomunicazioni.

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