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Scrutini finali, il 4 può diventare 6 ma serve dettagliata motivazione

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Nella settimana che va dal 10 al 15 giugno si concluderanno tutti gli scrutini finali e verrà convocato l’ultimo Collegio docenti dell’anno scolastico 2018/2019. È utile sapere che i voti di Consiglio che modificano le proposte presentate dai singoli docenti devono essere deliberate con motivazione nel verbale degli scrutini.

Il 4 può diventare 6, ma con motivazione deliberata

Secondo quanto previsto dal Regio Decreto n.653 del 1925, all’art 79 dispone: “i voti si assegnano, su proposta dei singoli professori, in base ad un giudizio brevemente motivato desunto da un congruo numero di interrogazioni e di esercizi scritti, grafici o pratici fatti in casa o a scuola, corretti e classificati durante il trimestre o durante l’ultimo periodo delle lezioni. Se non si ha dissenso, i voti in tal modo proposti s’intendono approvati; altrimenti le deliberazioni sono adottate a maggioranza, e, in caso di parità, prevale il voto del presidente”.

Per cui anche nel caso in cui un docente propone, in base ad un giudizio motivato desunto dalle varie verifiche, un voto insufficiente ad uno studente, per potere elevare l’insufficienza, attraverso un voto di maggioranza del Consiglio di classe, al canonico 6 in pagella, serve una delibera specifica con la motivazione scritta.

Per motivi di applicazione della norma sulla trasparenza, ai sensi dell’art.3 della legge 241/90, è assolutamente necessario deliberare, con motivazione specifica e scaturita dalla discussione del Consiglio di classe, qualsiasi modifica di voti scrutinati rispetto a quelli realmente proposti dal docente della disciplina.

La delibera inserita a verbale che modifica un voto proposto è un atto dovuto per garantire la legittimità formale del cambiamento di valutazione, tale delibera deve essere debitamente motivata, ma non necessità dei nominativi che hanno votato a favore e quelli che invece hanno dato voto contrario. Come specifica la Sentenza n. 2330 del 2011 emessa dal Tar Lombardia, è sufficiente che la delibera sia supportata dal numero dei votanti, quelli che si sono espressi a favore e quelli contrari, senza specificare necessariamente i nomi e le singole motivazioni. La motivazione da inserire è di carattere collegiale, ovvero della maggioranza che ha determinato la modifica del voto.