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Scuola e stress, il carico invisibile degli insegnanti: 9 docenti su 10 lavorano molte più ore del dovuto – RISULTATI SONDAGGIO

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Si parla spesso delle 18 ore settimanali di insegnamento di un docente della scuola secondaria, delle 22+2 della primaria e delle 25 dell’infanzia, ma la realtà è ben diversa: il lavoro degli insegnanti va ben oltre l’orario stabilito dal contratto. Correzione dei compiti, preparazione delle lezioni, riunioni, colloqui con i genitori e progetti didattici riempiono le loro giornate, spesso senza alcun riconoscimento formale.

Un recente sondaggio de La Tecnica della Scuola ha indagato proprio su questo aspetto, chiedendo ai docenti quante ore extra svolgano ogni giorno e quanto questo incida sul loro livello di stress. All’indagine hanno partecipato 1.043 utenti, per il 97% docenti provenienti dal Nord.

I dati del sondaggio

I risultati sono significativi: il 48,5% degli insegnanti lavora dalle 2 alle 3 ore in più ogni giorno, mentre il 43,7% supera addirittura le 3 ore extra quotidiane. Solo una minima percentuale (7,1%) limita il lavoro aggiuntivo a un’ora, mentre meno dell’1% dichiara di non svolgere ore in più.

Questo surplus di impegno inevitabilmente si ripercuote sul benessere (o malessere) psicologico: oltre la metà dei docenti (56,2%) ritiene che il lavoro extra incida molto sullo stress, mentre un ulteriore 25,2% lo considera estremamente impattante. Solo il 2% pensa che abbia un’influenza minima, con un residuale 1,1% che non ne risente affatto.

Il problema, tuttavia, non riguarda solo gli insegnanti. Anche il personale scolastico non docente affronta carichi di lavoro extra: il 34,5% lavora oltre le 3 ore in più al giorno e il 42,9% sente un forte impatto dello stress da lavoro.

I commenti degli utenti

Abbiamo raccolto anche una serie di considerazioni, sempre da parti di partecipanti al sondaggio, sulla questione. Qualcuno ha commentato: “Dovremmo avere la possibilità di dire di no a progetti extra, tutor pfi, il ruolo del coordinatore dovrebbe essere veramente volontario senza subire pressioni in caso di rifiuto, regolamentato e adeguatamente retribuito, consigli di classe on line per agevolare chi viene da lontano, settimana corta in tutte le scuole visto che il giorno libero praticamente è una farsa”; qualcun altro aggiunge: “Siamo connessi praticamente tutti i giorni dalle ore 7 alle ore 22 e sommersi da mail, messaggi whatsapp, circolari con 5-6 file allegati da leggere. Impossibile leggere e ricordarsi tutto”.

Altri utenti sottolineano la quantità di lavoro sommerso a discapito della didattica vera e propria: “Siamo oberati di lavoro sommerso che nessuno vede e caricati di responsabilità immense. Lo stress da lavoro sommerso e il coinvolgimento emotivo e psicologico legato alla gestione dei rapporti con genitori sempre più pressanti, adolescenti sempre più difficili da gestire, incarichi da assolvere inficiano e rendono sempre più difficoltoso il lavoro di preparazione delle attività didattiche. Purtroppo la didattica sta passando in secondo piano e ci viene chiesto sempre più impegno”.

Precisiamo che l’indagine è stata realizzata dalla testata giornalistica “La Tecnica della Scuola” nel periodo che va dal 31 gennaio al 3 febbraio 2025. Hanno partecipato 1.043 lettori. Il sondaggio non ha carattere di scientificità: i risultati derivano da conteggi automatici