Home Archivio storico 1998-2013 Notizie dalle Regioni Scuola privata, a Bologna la maggioranza trema per “colpa” del referendum

Scuola privata, a Bologna la maggioranza trema per “colpa” del referendum

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Potrebbe creare una spaccatura, forse insanabile, alla maggioranza comunale la mancata adozione dell’esito del referendum nel quale due mesi il 60% dei votanti (85mila cittadini, il 28% degli aventi diritto) si espressero per trasferire alle scuole dell’infanzia pubblica il milione di euro che il Comune di Bologna eroga (per convenzione) alle scuole private.
La questione è approdata in Consiglio comunale, con due ordini del giorno contrapposti: quello del Pd che, in sostanza, chiede di non smantellare un sistema collaudato e quello di Sel e del Movimento 5 Stelle che chiede, invece, di rispettare l’esito del voto e cancellare, sia pure gradualmente, il finanziamento alle private.
“Il Pd – ha detto amaramente Cathy La Torre, capogruppo di Sel – prima vota la fiducia al ministro Alfano, poi non ascolta il suo popolo sul tema della scuola”. Una discussione, durante la quale non sono mancate le proteste in aula dei sostenitori del referendum, che a questo punto vede il Pd su posizioni molto più vicine a quelle del Pdl che non a quelle degli alleati di Sel. E che rischia anche di aprire qualche crepa dentro lo stesso partito. Francesco Errani, consigliere renziano, ha già annunciato la propria astensione. La seduta si è conclusa senza votazioni. Ci sarà una settimana di tempo per cercare una complicatissima mediazione nella maggioranza che sostiene il sindaco, Virginio Merola, prima della pausa estiva. A dire il vero, la mediazione, allo stato delle cose, sembra piuttosto difficile. Ma in questo caso per il Pd e per il consiglio comunale il ritorno dalle vacanze estive potrebbe rivelarsi davvero molto caldo.