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Sport e diritti umani, premio “Eddie Hamel”

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Il 21 ottobre è stato il 109° anniversario della nascita di Eddie Hamel, calciatore americano che militò nella squadra dell’Ajax di Amsterdam dal 1922 al 1930 il primo di molti calciatori ebrei a giocare nel club olandese. Deportato ad Auschwitz-Birkenau dopo l’invasione tedesca dei Paesi Bassi, il campione fu assassinato dai nazisti nel 1943.
Il “Premio Eddie Hamel” è giunto alla quarta edizione e quest’anno erano in lizza cinque candidati: il pugile Dewey Bozella, Georges Alexandre (kayak), Job Collins (presidente del Sufo e organizzatore di un torneo di calcio per migliorare la vita in Uganda), le associazioni “Never Again” e Fare, il regista tedesco Uwe Boll. Dopo la votazione della giuria internazionale, hanno vinto a pari merito Dewey Bozella e Georges Alexandre, Quest’ultimo percorre il mondo a bordo del suo kayak per attirare l’attenzione delle istituzioni e dei media sulle tragedie umanitarie e le violazioni dei diritti umani, che spesso si svolgono nell’indifferenza generale.
Attualmente sta compiendo la traversata dalla Tunisia a Bruxelles, per chiedere all’Unione europea di migliorare le politiche sull’immigrazione e in particolare le procedure di accoglienza o reinsediamento dei profughi da Paesi in crisi umanitaria.
Dewey Bozella (52 anni), era una promessa della boxe, ma è stato costretto a scontare 26 anni di carcere per un delitto che non ha mai commesso. Riconosciuto innocente nel 2009, ha coronato il sogno giovanile di salire sul ring per un incontro di boxe professionistica. Bozella si impegna contro i pregiudizi e gli abusi giudiziari che spesso colpiscono cittadini che appartengono a minoranze sociali.
Per ulteriori informazioni: http://www.everyonegroup.com/