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Stato giuridico dei docenti: riprende il dibattito parlamentare

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La questione dello stato giuridico degli insegnanti torna d’attualità: nei giorni scorsi, infatti, è ripresa presso la Commissione Cultura e Istruzione della Camera la discussione del disegno di legge interrottasi alla metà di febbraio.
La prima novità, rispetto a 4 mesi fa, riguarda il relatore: dopo il passaggio dell’onorevole Paolo Santulli dal gruppo di Forza Italia al Gruppo Misto, il disegno di legge è stato illustrato da Angela Napoli (Alleanza Nazionale) che ha messo subito in evidenza alcune modifiche apportate al precedente testo.
La correzione più importante riguarda la questione delle rappresentanze sindacali di istituto che secondo la proposta Napoli-Santulli avrebbero dovuto coinvolgere esclusivamente il personale non docente; secondo la nuova proposta, invece, le RSU sparirebbero del tutto dal comparto scuola, mentre rimane confermata l’ipotesi di istituire per il personale docente una apposita e autonoma area di contrattazione nazionale.
La proposta di legge prevede una vera e propria carriera docente che, secondo Angela Napoli, rappresenta "lo strumento più consono per incentivare i giovani ad intraprendere tale attività lavorativa, in piena coerenza, peraltro, con quel che accade nella totalità dei paesi dell’Unione europea, secondo quanto emerge da un’indagine commissionata in materia dall’OCSE".
"Dalla stessa indagine
– ha sottolineato l’onorevole Napoli – è emerso con chiarezza che proprio la mancanza di reali possibilità di progressione di carriera rappresenta l’elemento di maggiore disincentivo ad intraprendere la professione di docente per i giovani che si affacciano sul mondo del lavoro".
Se la legge verrà approvata, la carriera si svilupperà attraverso i tre livelli di docente, docente ordinario e docente esperto; i docenti ordinari ed esperti che abbiano conseguito la laurea potranno accedere – mediante concorso – al ruolo della vicedirigenza.
Nonostante le assicurazioni fornite dalla relatrice Angela Napoli relative al pieno rispetto delle prerogative sindacali attualmente esistenti, il disegno di legge – pur con le correzioni apportate – non mancherà di suscitare le reazioni delle organizzazioni sindacali che, forse, non si sono accorte della ripresa del dibattito parlamentare, impegnate come sono a seguire il problema del precariato.
Intanto il presidente della Commissione Ferdinando Adornato ha dato tempo fino al 6 luglio per la presentazione degli emendamenti.