Home Archivio storico 1998-2013 Riforme Studenti: la scuola priorità assoluta, l’11 ottobre in piazza

Studenti: la scuola priorità assoluta, l’11 ottobre in piazza

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Come ormai accade da alcuni anni, le associazioni studentesche preparano nel bel mezzo dell’estate il bellicoso programma che in autunno li porterà in piazza a protestare. Stavolta a bruciare tutti sul tempo è la Rete degli studenti medi, che il 1° di agosto ha comunicato che per il prossimo 11 ottobre ha fissato manifestazioni in tutte le città italiane.
La decisione è giunta a seguito dell’incontro di migliaia di studenti al “Revolution Camp 2013”, l’enorme campeggio studentesco. “Dopo anni di svalutazione del sistema scolastico italiano, di tagli trasversali che hanno messo in ginocchio le nostre scuole – fa sapere la Rete degli studenti – e che hanno portato ai dati allarmanti che caratterizzano il nostro Paese, fanalino di coda in tutte le classifiche Europee per dispersione scolastica, edilizia scolastica, diritto allo studio, oggi ci troviamo davanti un altro Governo che vede la scuola, l’università e la ricerca come priorità assoluta per uscire dalla crisi e rilanciare un nuovo modello di sviluppo. Il premier Letta ha dichiarato di non volere un autunno caldo ma di riconciliazione. Noi crediamo che l’unica riconciliazione credibile sia quella della politica e del Paese con i giovani e le giovani che per anni hanno pagato e stanno ancora pagando i costi più alti di questa crisi”.
“E’ evidente – aggiunge l’associazione studentesca – che non è questa la priorità. Per questo saremo in piazza: da anni difendiamo le nostre scuole dagli attacchi di chi vuole smantellare l’idea costituzionale di istruzione pubblica e accessibile a tutti, da anni elaboriamo proposte alternative per costruire una scuola accessibile, aperta, inclusiva, da anni non veniamo ascoltati”.
L’associazione studentesca chiede una scuola completamente diversa da quella attuale. “Sogniamo – dichiara Daniele Lanni, portavoce nazionale della Rete degli Studenti Medi – un modello di scuola inclusivo, capace di garantire competenze di cittadinanza. Il nostro paese ha un ritardo abissale. Crediamo che il modello scolastico italiano sia superato e vada ripensato perché possa essere alla base di un nuovo modello di sviluppo nazionale che metta al centro la conoscenza”.