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Un ministro sotto tutela che non tutela la scuola

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E’ quanto ha dichiarato Silvia Costa, Assessore all’Istruzione della Regione Lazio e coordinatore della IX Commissione Istruzione della Conferenza delle Regioni.
“Secondo questa normativa, che è l’unica a cui le Regioni devono attenersi, le autonomie scolastiche tendenzialmente devono avere non meno di 500 alunni e non più di 900. Sono previste deroghe per le piccole isole e per i Comuni montani, ma, naturalmente, la programmazione territoriale tiene conto anche delle particolari esigenze didattiche e logistiche delle scuole e dei Comuni.”
“Se il Ministro Gelmini avesse incontrato le Regioni, come promesso a luglio, avrebbe sicuramente evitato clamorosi errori di valutazione d’impatto delle sue politiche di soli tagli ed avrebbe risparmiato al paese questa assurda stagione di confusione, di incertezza e di grave allarme sociale.”
“Ma tant’è. Sei Regioni, tra cui il Lazio, hanno dovuto presentare ricorso alla Corte Costituzionale contro l’art. 64 della Manovra finanziaria di agosto (legge 133/08), per le gravi intromissioni del Governo nelle competenze regionali.”
“Migliaia di famiglie e di docenti delle scuole elementari sono prive di qualunque garanzia del mantenimento della qualità didattica e dell’orario scolastico delle scuole elementari, dovendosi accontentare di promesse inattuabili.”
“Nulla di quanto detto dal Ministro nei ‘talk show’ televisivi è stato inserito nel decreto 137 sul ‘Maestro unico’ che oggi è in votazione al Senato.”
“Centinaia di migliaia di studenti delle superiori e dell’Università le chiedono di confrontarsi sul ripensamento e sulla praticabilità dei tagli apportati al sistema dell’istruzione e dell’Università, senza alcuna risposta.”
“Regioni, Province e Comuni da tre mesi le chiedono inutilmente di dare seguito alla sua cosiddetta volontà di confronto.”
“Tutto questo non basta al Ministro per dubitare che forse dovrebbe cominciare ad essere un po’ meno sotto tutela del Ministro dell’Economia ed un po’ più a tutela della scuola e dell’Università.”
“Come coordinatore degli Assessori regionali all’Istruzione in tre anni di confronto con ministri di diversi Governi, non mi è mai successo, come accade ora, di non avere un interlocutore che sappia creare un clima di leale collaborazione, pur nella legittima diversità delle posizioni.”

“Non bastano le fughe in avanti di un improbabile federalismo fiscale, se poi i comportamenti del Governo sono da centralismo non democratico e dirigista” ha concluso l’Assessore Costa.