Quale è il limite che un insegnante non deve oltrepassare nell’esprimere delle critiche nei confronti della propria amministrazione? Secondo il professor Michele Trotta se il parere negativo verso l’organizzazione della scuola italiana viene espresso al di fuori del proprio orario di servizio non vi sono paletti che tengano: il suo pensiero va equiparato a quello di un comune cittadino, come sancito dall’articolo 33 della Costituzione. Detto, fatto: ignorando quanto previsto dal Ccnl, in particolare i passaggi normativi che prevedono dei comportamenti in linea con le direttive ministeriali, lo scorso 23 giugno l’insegnante, che è anche Rsu della Flc-Cgil nell’Isis Flora di Pordenone ha dichiarato ai cronisti del Messaggero Veneto che “prima di riformare l’Esame di Stato vanno ‘riformati’ i ministri Gelmini e Brunetta, perché la scuola con i precari è la parte migliore dell’Italia”.
Le parole non sono sfuggite ai politici locali. Tanto che dopo circa un mese Manlio Contento, deputato del Pdl, ha chiesto di avviare un’interrogazione parlamentare verso il comportamento irrispettoso del docente nei confronti dei vertici della propria amministrazione. Il 26 luglio il parlamentare ha fatto sapere che non è “corretto che un docente che rivesta la delicata funzione di commissario d’esame si lasci andare a simili dichiarazioni a chiaro contenuto politico. Infatti, nel rispetto delle opinioni di chiunque e del diritto di critica, il professor Trotta parrebbe dimenticare il proprio ruolo istituzionale che, come tale, richiede anche la dovuta dose di imparzialità”. Per questi motivi occorre verificare “se la notizia corrisponda al vero e se e quali iniziative si intendano adottare, anche a livello disciplinare, nei confronti del docente”.
Contro l’interrogazione si è già mosso il sindacato: secondo Adriano Zonta segretario provinciale Flc-Cgil “quello dell’onorevole Contento è un giudizio politico. Ma un docente è un cittadino libero, che può avere la sua idea politica, tanto più che è stata esternata fuori dall’orario di servizio. Ci sono ministri che si permettono di insultare i lavoratori, soprattutto del pubblico impiego e precari. Sarebbe importante che Contento – ha concluso il sindacalista – intervenisse sulla carenza cronica di risorse delle scuole”. Il dibattito è aperto