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Una gifted: “Docenti, non prendete sotto gamba la cosa solo perché vi capita ogni dieci anni. L’ho scoperto grazie a un prete”

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Si parla spesso di plusdotazione a scuola e di come i docenti devono comportarsi con studenti che presentano abilità intellettive fuori dal normale. A dire la sua una informatica 22enne che ha scoperto di essere plusdotata, ai microfoni de Il Corriere della Sera.

“Leggere in italiano era un incubo”

“Non si conosce il fenomeno, anche in Italia secondo i dati il 2 per cento dei bimbi è plusdotato. Ma stiamo parlando di quelli riconosciuti: probabilmente siamo molti di più. La percentuale è destinata a salire con la conoscenza del termine. La gente è portata a pensare che siamo in grado di fare tutto perché intelligenti, non è così in realtà. Ci sono difficoltà a livello emotivo, ci sono controindicazioni che vanno gestite”, ha esordito.

Ecco com’è stata la sua esperienza a scuola: “Mi piaceva la matematica e la imparavo in fretta; invece leggere in italiano era l’incubo più grande del mondo. Sono stata oggetto di un po’ di invidia perché avevo voti alti studiando poco. Niente di esagerato perché sono molto socievole ed estroversa”.

“È importante accorgersene e per farlo bisogna essere preparati”

Ecco cosa consiglia ai docenti: “Di informarsi e di aggiornarsi, di non prendere sotto gamba la cosa solo perché magari capita loro un allievo plusdotato ogni dieci anni. È importante accorgersene e per farlo bisogna essere preparati”.

“Sono iscritta alla triennale di informatica, mi mancano quattro esami. All’università ho avuto tante difficoltà anche perché non avevo un metodo di studio. Le scuole normali le ho fatte in fretta, l’università è più complicata, devi sbatterci la testa, sono indietro di un anno abbondante. Studio una cosa che mi piace ma tra il lavoro e la poca voglia è dura. Faccio due lavori, l’influencer con video in cui parlo anche di questo argomento. E poi faccio l’insegnante, corsi pomeridiani di programmazione, robotica, stampa 3D, privatamente per la maggior parte, perché non ho ancora i titoli per insegnare in ambito pubblico”, ha spiegato.

“Ho scoperto di essere plusdotata grazie a un prete. Gli avevo parlato e lui mi ha consigliato di vedere il film ‘Gifted, il dono del talento’ che ha come protagonista una bambina plusdotata di sette anni”, ha concluso.

L’alunno ha ansia da prestazione e tendenza al perfezionismo

Si parla spesso di alunni plusdotati o iperdotati, ossia dotati di abilità cognitive marcatamente superiori alla media generale. Uno studente gifted di una scuola media del vicentino, dapprima bocciato, è stato promosso ufficialmente dal Tar.

Come riporta Ansa, la sentenza che accoglie il ricorso presentato dai genitori di fatto non cambierà le cose, perché lo studente era già stato ammesso in terza in via provvisoria. I giudici amministrativi hanno inoltre condannato il ministero dell’Istruzione e del Merito a rifondere le spese di lite per 2.000 euro.

All’alunno era stato riscontrato un quadro di “plus dotazione cognitiva”, con ansia da prestazione e tendenza al perfezionismo, e una bassa autostima. La scuola lo aveva inserito tra i cosiddetti “bisogni educativi speciali” (Bes), che però, secondo la legale della famiglia, non sarebbero stati presi in considerazione al momento degli scrutini.

Non sarebbe stato inoltre preparato, da parte dell’Istituto, un percorso personalizzato o strategie inclusive per il ragazzo, e il caso non sarebbe stato affrontato da parte del Consiglio di classe. Da qui l’annullamento della bocciatura da parte del Tar.