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Una tassa sugli Sms per dare libri gratis a tutti

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Libri scolastici gratuiti per tutti, dalla prima classe della scuola primaria fino al secondo anno delle superiori: è il progetto che hanno in mente tre senatori di Alleanza Nazionale (Giuseppe Valditara, Michele Bonatesta e Francesco Bevilacqua) che hanno già proposto in tal senso un emendamento alla legge finanziaria che in questi giorni è all’esame delle Commissioni parlamentari.
Difficile essere in disaccordo su una proposta che consentirebbe di aiutare non poco i bilanci familiari (il “kit” dei libri per il primo anno di un qualunque corso di scuola superiore costa ormai non meno 3-400 euro), ma non è detto che l’idea dei tre senatori vada in porto dal momento che la copertura della spesa dovrebbe provenire dall’introduzione di una tassa inconsueta: a partire da gennaio, infatti, ogni SMS inviato con un telefono cellulare costerebbe un centesimo in più; la “maggiorazione” (moltiplicata per i diversi milioni di SMS che in un anno viaggiano nell’etere del Paese) dovrebbe servire appunto per finanziare l’operazione “libri gratis per tutti”.
E mentre i tre parlamentari stanno cercando di convincere i loro colleghi sulla bontà dell’iniziativa, il più noto manager della telefonia italiana, Marco Tronchetti Provera, si è già affrettato a stroncare la proposta: “E’ una autentica sciocchezza, in questo modo il mercato potrebbe abbandonare poco per volta il campo della telefonia mobile e decidere di investire in settori più remunerativi”.
Gli stessi studenti potrebbe essere poco entusiasti dell’idea dato che sono proprio loro i maggiori consumatori-produttori di SMS.