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Università di Catania: i Goumieres già in Sicilia avrebbero commesso nel 1943 le stesse efferatezze raccontante nella “Ciociara” di Moravia

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Sembra che anche in Sicilia, a seguito dello sbarco alleato nel 1943 a Gela e ad Augusta, le quattro divisioni di soldati marocchini e algerini, al seguito della Francia Libera, quando a Parigi era stato costituito il Governo di Vichy dai nazisti subito dopo l’invasione tedesca, e comandati dal generale Auguste Guillaume, si sarebbero macchiati degli stessi efferati delitti, documentati nell’Italia centrale e narrati da Alberto Moravia e dal successivo film di Vittorio De Sica, “La ciociara”, in alcuni comuni dell’Isola, come Licata, in provincia di Agrigento, e Capizzi sui Nebrodi, in provincia di Messina.

Mentre tuttavia nel Lazio i documenti storici lo certificano, denunciando omicidi, saccheggi e oltre 7.000 stupri, in Sicilia questo corredo bibliografico in qualche modo manca, se non ci fossero le sole testimonianze orali dei diretti interessanti, vale a dire i racconti dei figli e dei parenti di coloro che subirono gli abusi da parte di questa soldataglia, specializzata in raid notturni e all’uso del koumia, un lungo coltello per assaltare i nemici.

Ebbene, proprio per fare luce storica sulle vicende siciliane, lunedì, 10 febbraio alle ore 9,00, presso l’aula XXI marzo del Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Catania, in via Vittorio Emanuele 49, promosso dal Dipartimento di Scienze politiche, dal Dottorato di ricerca in Scienze politiche, dall’Associazione reduci dalla prigionia, dall’internamento, dalla guerra  di liberazione e loro familiari, dal Laboratorio di ricerca e azione di genere, dal Soroptimist club di Catania, la tavola rotonda dal titolo  “Corpi violati nelle guerre: i Goumiers, famigerati eroi, una memoria rimossa”.  

Quindi un argomento delicato e non del tuto dibattuto e chiarito fino in fondo e sul quale discuteranno: 

Pinella Di Gregorio, docente di storia contemporanea e direttrice del dipartimento di Scienze politiche, che introdurrà i lavori coordinati da Giulia Caruso (dottoranda di ricerca in Scienze politiche) e a seguire gli interventi degli studiosi:

Anna Maria Isastia, docente di storia contemporanea alla Sapienza di Roma e Consigliera nazionale dell’Anpr; 

Marinella Fiume, scrittrice e autrice del libro “Le Ciociare di Capizzi”; 

Melinda Calandra, avvocata;

Fiorenza Taricone, docente di Pensiero politico e questione femminile, dell’Università Cassino e Lazio Meridionale;

Stefania Mazzone, docente di storia del pensiero politico e coordinatrice del dottorato di ricerca in Scienze politiche e del laboratorio di ricerca e azione di genere;

Deborah De Felice, docente di Sociologia giuridica e della devianza;

Daniela Fiscella, docente di Diritto internazionale. 

L’ingresso è libero, mentre l’attesa è rappresentata proprio dall’esame storico e documentale delle effettive atrocità commesse dai Goumieres, perpetrarono ai danni degli abitanti di Licata, come scrive il ministro Nello Musumeci in un suo saggio storico sullo sbarco alleato in Sicilia nel 1943, “La Sicilia bombardata – La popolazione dell’Isola nella Seconda guerra mondiale (1940-1943)”, Rubbetino, e di Capizzi, come descrivono le tante testimonianze raccolte con rigorosa attenzione dalla scrittrice Marinela Fiume, fra gli abitanti superstiti di quegli eventi nel comune nel Parco dei Nebrodi. 

I terribili fatti, oggetto dell’incontro, si svolsero appunto dopo lo sbarco allato in Sicilia nel 1943, per canagliume di questi soldati, senza regole e senza comandi precisi, che già prima dei successivi stupri di massa e violenze feroci, che commetteranno in Centro Italia, già in questi centri dell’isola avevano lasciato la vergognosa impronta del loro nefasto passaggio, senza che il comando alleato, nonostante le denunce circostanziate da parte dei preminenti cittadini, intervenisse per bloccarli. 

La scrittrice Fiume, collaborata dalle varie associazioni culturali di Capizzi, ha raccolto, con lavoro acuto e scientifico, tutte le testimonianze possibili e pubblicate nel volume “Le ciociare di Capizzi”, Iacobeli Editore. 

La locandina dell’evento di Catania alla Facoltà di Scienze Politiche