Home I lettori ci scrivono Valutare la SSIS al pari dell’ordinario: un obbligo morale

Valutare la SSIS al pari dell’ordinario: un obbligo morale

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2 novembre, ancora troppo presto per chiarire come verrà calcolato il punteggio in graduatoria interna e per la mobilità dei docenti nel 2019.

Sicuramente non hanno fretta nè i tecnici dcel MIUR, nè i confederati. Loro il Natale lo passeranno tranquilli. Chi invece passerà le ferie sull’ottovolante, e non quello del luna park, sono i docenti.

In particolar modo chi, frequentando la SSIS, con enormi sacrifici ha superato un concorso per accedervi, due anni di esami, una prova finale con valore concorsuale si sta chiedendo se quest’anno si vedrà finalmente riconoscere ad un percorso così altamente formativo almeno lo stesso valore di un concorso ordinario, ossia 12 punti.

Val meno un percorso selettivo di due anni che un colloquio di mezz’ora?

Lo stato mette in piedi una scuola di specializzazione per insegnare, che per dieci anni è l’ UNICO modo per entrare di ruolo e poi racconta che non vale niente?

In tutto questo ricordo anche che la maggior parte dei sissini NON ha mai potuto, neanche volendo, fare concorsi ordinari.

E poi, gli anni della frequenza della SSIS perchè non sono considerati coperti dal servizio come avveniva nelle graduatorie dei precari?

Certo alcuni sindacalisti, dietro vecchie convinzioni da socialismo reale, considerano valido solo il concorsone sovietico, dimenticando qualunque altro percorso formativo.

Tra l’altro stanno per bandire nuovi concorsi: i sissini oramai di ruolo da più di 5 anni, secondo la normativa attuale, possono fare i commissari in essi, ma non hanno i dodici punti per averlo superato!

Matteo Bavassano