
Il pedagogista Daniele Novara lancia un appello agli insegnanti: “In vista dei prossimi scrutini, sospendiamo l’uso della media matematica per valutare gli alunni. È una pratica dannosa e ingiusta”.
Secondo Novara, responsabile del Centro PsicoPedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti (CPP), il registro elettronico ha introdotto nelle scuole una pratica apparentemente neutra ma in realtà profondamente lesiva del diritto a una valutazione equa: il calcolo automatico della media dei voti.
“Che senso ha una valutazione basata sulla media numerica che somma voti presi mesi prima, agli inizi del percorso di apprendimento, quando è normale sbagliare?”, si domanda il pedagogista. “La scuola è il luogo dove si deve migliorare, non dove si viene penalizzati per gli errori iniziali”.
Novara sottolinea che una valutazione ancorata agli sbagli del passato snatura la funzione educativa della scuola, rischiando di rendere l’esperienza scolastica esclusiva invece che inclusiva. “La media matematica — aggiunge — rappresenta una delle pratiche più arcaiche della scuola tradizionale, e favorisce l’esclusione. Che tipo di inclusione può esserci se si valuta un alunno sulla base di voti iniziali, ignorando il progresso compiuto nel tempo?”
La proposta è chiara: ribaltare l’approccio valutativo, dando maggior peso all’ultimo voto ottenuto, che meglio riflette il livello raggiunto dall’alunno.
“Il progresso deve essere il fulcro della valutazione. L’errore — ricorda Novara —, come ci insegna la grande tradizione pedagogica, è parte integrante del processo di apprendimento”.
Concludendo, Novara invita tutti i docenti a “liberare la scuola dal vincolo della media matematica” e a riscoprire una valutazione più umana, centrata sulla crescita e non sull’aritmetica degli errori passati.