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Abrogazione aumento orario servizio docenti: il PD è tutto compatto

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Il partito guidato da Pierluigi Bersani, ha innalzato una vera e propria diga in difesa della categoria dei docenti, anche a costo di creare una crisi di governo. Potrebbe essere anche una questione di opportunità politica, visto l’avvicinarsi di dine legislatura e delle conseguenziali elezioni politiche, tuttavia questa posizione politica, assunta dal PD, è la garanzia che, almeno per adesso, la delicata questione delle 24 ore di servizio settimanali, imposte per legge, ai docenti delle scuole secondarie, a parità di salario, è rimandata a tempo indeterminato. Registriamo questa compattezza politica, dalle dichiarazioni inequivocabili di alcuni rappresentanti di rilievo del partito democratico. Importante risulta la dichiarazione di Manuela Ghizzoni, presidente della VII Commissione Cultura, che afferma: “Sull’abrogazione della norma che prevedeva l’aumento dell’orario a 24 ore a parità di salario per gli insegnanti c’è stata una convergenza di tutto l’arco parlamentare e precisi impegni politici, su questo non ci saranno passi indietro.
Ma ci aspettiamo, dopo la convergenza unanime che ha portato a formulare emendamenti condivisi e dopo lo sforzo da parte del ministero di trovare coperture adeguate a rispettare i risparmi richiesti dalla Spending Review, uno sforzo da parte dell’esecutivo al fine di non giungere a compiere tagli lineari all’Istruzione. In questi anni la scuola ha già dato il suo contributo consistente, è arrivato il momento che tutti contribuiscano a dare un futuro all’istruzione, anche per uscire dalla crisi”. 
Interessante anche la dichiarazione dell’ex Segretario del partito, Dario Franceschini, che dichiara: “Nessuna possibilità che ritornino le 24 ore per gli insegnanti mancherebbero i nostri voti per approvare la legge di stabilità”. Anche l’on. Puglisi, in qualità di responsabile scuola del PD si schiera dalla parte dei docenti e indica la strada dove trovare le risorse economiche per l’abrogazione del comma 42 art. 3 ddl stabilità.
Per la Puglisi, le coperture finanziarie per 182,9 milioni di euro, vanno trovate fuori dal bilancio del Miur. La responsabile scuola del PD è molto diretta e afferma: “il ministro dell’economia Grilli e il suo sottosegretario Polillo spieghino al Paese se è più importante per la crescita l’istruzione o il mantenimento dei privilegi della casta dei generali”.
Questa compattezza politica del PD, fa tirare un sospiro di sollievo ai docenti, che almeno per adesso e, fino alle prossime elezioni, non rischieranno di vedersi aumentato l’orario di servizio. Resta solo da chiarire da dove usciranno i soldi per onorare i circa 600milioni di risparmi di spesa, che il Miur dovrà operare nel prossimo triennio, come previsto dalla spending review.