Home Archivio storico 1998-2013 Personale Accorpamento classi di concorso: una corsa ad ostacoli

Accorpamento classi di concorso: una corsa ad ostacoli

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Lo schema di regolamento recante le disposizioni per la razionalizzazione ed accorpamento delle classi di concorso a cattedre e a posti d’insegnamento previsti secondo l’art.64 ,comma 4, lettera a), della legge 133/2008 che il MIUR intende approvare entro l’anno 2012 è un percorso pieno di ostacoli. Il governo si troverà ad affrontare una vera e propria corsa ad ostacoli e a tempo . 
E’ utile ricordare che, già sotto la guida del ministro Gelmini , si era giunti ad ottenere, con enorme fatica e dopo numerosi passaggi istituzionali, un regolamento di accorpamento delle classi di concorso. Il governo Berlusconi per vedersi approvato il regolamento di razionalizzazione e accorpamento delle classi di concorso impiegò più di un anno e mezzo. Infatti l’ex ministro Gelmini incominciò a lavorare per tale accorpamento già verso gli inizi del 2009, in prima istanza, in data 26 agosto 2010, ebbe il parere non pienamente favorevole del Consiglio Nazionale della pubblica Istruzione che fece le sue conclusioni , successivamente il governo, ascoltati i pareri del CNPI, ottenne parere favorevole dallo stesso CNPI il 29 novembre 2010. Si può certamente dire che l’approvazione di quel regolamento costò tanta fatica ed ottenne in sostanza i pareri favorevoli di tutti gli organismi istituzionali preposti. Con il passaggio di mano dal governo Berlusconi al governo Monti, tutto il lavoro di riforma fatto ed ormai quasi concluso sulle classi di concorso è stato perso, infatti il ministro Profumo intende entro l’anno fare approvare un altro schema di regolamento  completamente diverso dal precedente. 
Cosa comporterà questo? Che in tempi strettissimi ,solamente quattro mesi , bisognerà ottenere il via libera di diversi organismi:
1. Delibera preliminare del Consiglio dei Ministri
2. Parere del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione
3. Parere della Conferenza Unificata
4. Parere del Consiglio di Stato
5. Pareri delle Commissioni di Camera e Senato competenti in pubblica istruzione
6. Parere della Corte dei Conti
7. Delibera finale del Consiglio dei Ministri che emana definitivamente il regolamento
Non rimane altro che fare da spettatori non paganti, oppure si, di questa corsa ad ostacoli.