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Ad agosto boom di richieste di prodotti scolastici biodegradabili

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Ad agosto, grazie alle ferie ed al periodo in genere poco stressante, le famiglie possono dedicarsi a fare quello che non riescono a realizzare negli altri mesi. Ora sembra che un discreto numero quest’anno abbia deciso di avvicinarsi ai prodotti biologici e non inquinanti. A sostenerlo sono i responsabili dall’azienda quibio.it: dal portale on line aziendale, la “vetrina” attraverso cui vengono pubblicizzati e venduti i prodotti, hanno infatti preso atto di un sensibile incremento delle visite e degli acquisti della sezione “BioCancelleria” e “BioGadget”, dove sono presenti biro interamente biodegradabili e compostabili e gusci in bioplastica per proteggere gli smartphone.
Molte richieste di informazioni e di acquisti hanno anche riguardato i settori relativi alle “Bio Green Pen” ed alle stoviglie per le mense. In assoluto “le sezioni più visitate del sito – ha detto il presidente dell’azienda – sono state quelle delle stoviglie biodegradabili e quello delle penne biro. Anche i gusci per Iphone, ormai uno ‘strumento’ scolastico a tutti gli effetti grazie alle sue molteplici funzioni, hanno avuto un incremento di vendite. Il dato rilevante è facilmente interpretabile: le nuove generazioni sono sempre più sensibili al rispetto per l’ambiente. È da questo che dobbiamo partire per creare una coscienza sostenibile più radicata”, ha concluso il primo responsabile.
Quibio.it nasce da una idea innovativa dei cagliaritani Giuseppe Brau e Maria Grazia Sanna. Il primo e-commerce italiano dedicato ai prodotti usa e getta biodegradabili. Posate, piatti e tutti quei prodotti di largo consumo destinati a trovare una collocazione nel mercato, tra gli utenti ecosensibili che preferiscono l’ utilizzo di oggetti rispettosi della natura: “il nostro primo obiettivo – si legge sul sito internet – è la sensibilizzazione all’ utilizzo dei prodotti ecocompatibili nel settore dell’ usa e getta. Con una crescita esponenziale abbiamo varcato il Tirreno accogliendo le richieste di gruppi di largo consumo: autogrill, case farmaceutiche e altre grosse strutture, non trascurando le amministrazioni pubbliche ed il privato”.