
I genitori, vedendo che passava troppo tempo al cellulare, avevano deciso di vietarglielo e dunque gli sequestrano lo strumento. Ed è stato, dicono gli esperti, come togliere improvvisamente la droga al tossicodipendente. Il ragazzo è andato in crisi di astinenza e i genitori preoccupati l’hanno portato all’ospedale, al pronto soccorso.
“Può stupire ma, di fatto, l’utilizzo dello smartphone crea un legame con l’oggetto molto simile a quello ottenuto da altre sostanze d’abuso come alcol, sigarette e stupefacenti — spiega l’esperto al Corriere della Sera —. Tutte portano a uno stimolo continuo del sistema dopaminergico, al quale il nostro cervello si abitua e, proprio per questo, avverte la necessità continua dello stimolo”.
In altre parole un’esistenza virtuale, bruscamente interrotta può creare ansia, agitazione, scatti di rabbia, disturbi del sonno, sudorazione, tremori, isolamento, elementi che hanno fatto temere il peggio ai genitori.
Arrivato in pronto soccorso, il giovane è stato trattato con terapie ansiolitiche importanti, intramuscolari ed endovenose. Poi, superata la crisi, è stato rimandato a casa, anche perché in casi come questo, di dipendenza in senso stretto, a occuparsi del caso devono essere i servizi sociali.
Per tale motivo, viene pure precisato, si starebbe lavorando per creare una sorta di sinergia tra territorio e ospedale, tra servizi e cure, soprattutto all’Asl Città di Torino: “Il mondo delle dipendenze è vincolato da normative obsolete, redatte negli anni Settanta e che oggi non corrispondono assolutamente al quadro psicologico e sociale dei pazienti”, per cui viene auspicato “un modello nuovo che venga inserito nei piani sanitari”.
Tuttavia, secondo i dati del Ministero della Salute, oltre un quarto degli adolescenti fa un uso problematico del cellulare, con impatto catastrofico sul sonno e dunque sui comportamenti giornalieri , coinvolgendo maggiormente i più piccoli.
In ogni caso, su questo specifico problema, e soprattutto da quando c’è stato un giro di vite sui cellulari nelle scuole, si diffondono decaloghi e regole di comportamento, mentre anche l’Organizzazione mondiale della sanità avverte che gran parte dei giovani mostra segni di uso problematico “compulsivo” di smartphone e social, che ha conseguenze gravi sulla loro salute mentale rendendoli depressi e ansiosi.