Home Alunni Adolescenti e volontariato, per loro ansia e depressione sono quasi sconosciute. Lo...

Adolescenti e volontariato, per loro ansia e depressione sono quasi sconosciute. Lo afferma un importante ente americano

CONDIVIDI

Lo abbiamo già raccontato, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito qualche giorno fa 29 Attestati d’onore di “Alfiere della Repubblica” a giovani che, nel 2024, si sono distinti nello studio, in attività culturali, scientifiche, artistiche, sportive, nel volontariato oppure hanno compiuto atti ispirati a senso civico, altruismo e solidarietà.

È una bella notizia, diciamolo ancora una volta: in tempi bui come questi, in cui tutti i media interpellano le nostre coscienze con notizie raccapriccianti di adolescenti che uccidono loro coetanei, genitori, sconosciuti per strada, dà gioia e speranza sapere che in Italia 29 ragazzi e ragazze vivono la loro vita quotidiana senza compiere imprese straordinarie, ma semplicemente esprimendo empatia, vicinanza e fattiva solidarietà nei confronti dei meno fortunati. E abbiamo la certezza – il presidente della Repubblica non poteva raggiungerli tutti – che oltre i 29 premiati ce ne sono migliaia in giro per il Paese che vivono la loro vita con lo stesso impegno, in un orizzonte di speranza e di costruzione di un mondo migliore.

L’anno scorso – riferisce il magazine “Vita” – in occasione della Giornata mondiale del volontariato che si celebra il 5 dicembre, la Fondazione Openpolis ha elaborato i dati Istat relativi all’indagine demoscopica “Aspetti della vita quotidiana”: tra i ragazzi e le ragazze nella fascia tra i 14 e i 17 anni, l’impegno nel volontariato è in costante crescita e negli ultimi due anni è quasi raddoppiato il numero di adolescenti che hanno preso la decisione di prestare un po’ del loro tempo libero a un’attività di volontariato.

Dagli stessi dati Istat – continua “Vita” –  emerge chiaramente come al Nord il volontariato sia più radicato rispetto al Sud. Al settentrione, quasi il 10% della popolazione (dai 14 anni in su) presta attività gratuita in associazioni di volontariato mentre al Sud il dato si ferma al 5,7%. Si passa quindi dal 16% del Trentino Alto Adige al 4,6% della Sicilia. Le ragioni sono molteplici: tra queste – secondo Openpolis – il numero di associazioni presenti sul territorio, che diminuisce sensibilmente scendendo verso il Sud: nel 2020 in Friuli Venezia Giulia erano censite 1.150 associazioni di volontariato per 100mila residenti, contro le 396 della Campania.

Si può, dunque, affermare che i ragazzi e le ragazze del Sud hanno minori possibilità d’impegno e di attivismo rispetto ai loro coetanei del Centro e del Nord. Una delle tante disparità a cui occorrerebbe trovare rimedio, soprattutto visto l’impatto positivo che questa esperienza ha sui giovani: il volontariato infatti non solo è una risorsa per la comunità, ma anche un ottimo antidoto contro il malessere psicofisico, specialmente tra i più giovani. I dati provengono da una fonte di alto livello, la Child and Adolescent Health Measurement Initiative (CAHMI), con sede presso la Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health di Baltimora, un ente che promuove la salute di bambini, giovani e famiglie. Per fare qualche esempio tratto dall’ultimo rapporto dell’Ente americano, mettendo a confronto la popolazione complessiva degli adolescenti (12-17 anni) e coloro che, nella stessa fascia d’età, svolgono attività di volontariato, tra i primi si rileva un tasso di depressione di circa l’11%, mentre tra i secondi la percentuale scende allo 0,78%. L’ansia, invece, colpisce il 19% degli adolescenti, ma solo lo 0,74% di quelli che sono impegnati in attività di volontariato.

Il nesso causale è ancora da approfondire, ma intanto i ricercatori concludono che i risultati di questo studio sono incoraggianti per ulteriori indagini volte a valutare la causalità, che, se rivelata, potrebbe suggerire l’opportunità di prescrivere il volontariato come intervento di salute pubblica.