Home Attualità Alia: il governo spagnolo lancia il modello open source di intelligenza artificiale....

Alia: il governo spagnolo lancia il modello open source di intelligenza artificiale. Il questionario Tecnica della Scuola-Indire – PARTECIPA

CONDIVIDI

Si chiama Alia ed è stata lanciata a Madrid il 20 gennaio da Pedro Sánchez, – primo ministro spagnolo, durante il suo intervento al convegno “HispanIA 2040: come l’intelligenza artificiale migliorerà il nostro futuro“, dedicato all’analisi dell’impatto che l’IA avrà in ambiti quali la tecnologia, l’economia o la sicurezza e il suo impatto sociale.

Si tratta di modelli di intelligenza artificiale pubblici, aperti, opensource che possono essere utilizzati sul sito ”alia.gob.es.

I modelli “parlano” catalano, galiziano, valenciano permettendo così di colmare il gap presente nei modelli quali Gemini, CHartGPT, Perplexity che sono addestrati a partire dall’inglese.

L’elemento cardine, soprattutto dopo l’apparire di DeepSeek, è il fatto che il modello è uno strumento open source che le aziende che lo desiderano possono utilizzarlo come punto di partenza per sviluppare i propri modelli.  Modelli come ChatGPT, al contrario, non sono open source e proprio questo elemento costituisce una assoluta novità nel panorama dell’intelligenza artificiale a livello mondiale.

I finanziamenti per Alia derivano principalmente  dal PNRR spagnolo e dalla correlata strategia nazionale per l’intelligenza artificiale (ENIA).

La strategia nazionale della Spagna per l’intelligenza artificiale (ENIA)

l’ENIA prevede anche un investimento di 90 milioni di euro per l’aggiornamento del MareNostrum 5 del Barcelona Supercomputing Center (BSC) , il supercomputer con la più grande capacità di archiviazione dati in Europa e il terzo per prestazioni massime (i due si trovano in Finlandia e in Italia). Questa infrastruttura è stata scelta a dicembre dalla Commissione Europea come una delle sette fabbriche di intelligenza artificiale dell’UE.

E l’Italia?

E l’Italia? Esiste un progetto simile? Certo in Italia abbiamo il supercomputer Leonardo presso Cineca ma a livello sia nazionale che europea manca una chiara politica capace di promuovere modelli di intelligenza artificiale open source capaci di lottare alla pari con i grandi sistemi delle azioni statunitensi. Ma, come SeelSeek ha dimostrato, “il re è nudo” e i soldi non sono proprio tutto; ciò che conta è la capacità di pensare e sperimentare l’innovazione anche percorrendo strade nuove.

L’Europa, infatti, non può solo accontentarsi di dettare le regole (come fa l’AI act) ma deve impegnarsi a trovare una via nuova ed innovativa per avere una propria voce anche nei sistemi di intelligenza artificiale.

Il questionario della Tecnica della Scuola e Indire

E’ proprio per questo motivo che Tecnica della Scuola e il gruppo di ricerca Paths di Indire hanno realizzato il questionario rivolto ai docenti di ogni ordine e grado delle nostre scuole, per affrontare il tema dell’AI applicato alla didattica.

Una ricerca unica in Italia, il primo questionario per gli insegnanti che si stanno cimentando con quello che da molti è visto come lo strumento che caratterizzerà il presente e il futuro della nostra vita, in ogni settore, compresa la scuola.

Tante le ricerche internazionali susseguitesi negli ultimi tempi che hanno cercato di capire se l’intelligenza artificiale può essere utilizzata nella pratica didattica del docente per migliorare l’apprendimento degli studenti.

PARTECIPA AL QUESTIONARIO

Grazie all’indagine lanciata da Indire e La Tecnica della Scuola, il docente risponderà a una serie di domande semplici ma pratiche chiarendo qual è il rapporto attuale che vive con l’IA. L’utilizzo di questo strumento, a disposizione di tutti i docenti, può riflettersi sull’apprendimento degli alunni che, in alcuni casi, sembrano essere più avanti dei loro insegnanti nella conoscenza del mezzo.

La ricerca proverà a svelare, con l’aiuto dei partecipanti, quale uso il docente fa dello strumento, se può servire nella pianificazione delle attività didattiche, nell’organizzazione delle attività extra docenza, quanto e in cosa può essere utile per lo studente, i motivi che possono ostacolare (se ci sono) l’utilizzo dell’IA in classe. 

I risultati dell’indagine, che si chiuderà il 16 febbraio 2025, saranno pubblicati sul portale della Tecnica della Scuola e sul sito di Indire.