Home Attualità Allarme droga nelle scuole, gli studenti sniffano anche l’Oki

Allarme droga nelle scuole, gli studenti sniffano anche l’Oki

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Nell’ultimo anno sono diversi i casi registrati di studenti che hanno utilizzato il noto antidolorifico ed antinfiammatorio per drogarsi sniffandolo.

Pare che questa nuova ed insana moda di “drogarsi con i farmaci” si stia importando dagli Stati Uniti, dove sarebbe molto diffusa tra gli studenti amanti dello sballo.
In Italia vi sono già stati molti casi denunciati in Veneto, Lombardia, Puglia e l’ultimo, prima delle scorse festività natalizie, si è verificato in Sicilia in una scuola media di Modica nel ragusano, dove unitamente all’assunzione del medicinale si è accompagnato anche un grave episodio di bullismo. In particolare, in questo caso lo studente assuntore sembrerebbe sia stato costretto con la forza da alcuni compagni che lo avrebbero prima picchiato e poi costretto a sniffare il medicinale durante l’ora di ricreazione, dopodichè, avrebbero proceduto anche i bulli picchiatori a sniffare l’OKi. Ovviamente, il tutto è stato denunciato alle forze dell’ordine.

Il principio attivo dell’Oki è il “Ketoprofene sale di lisina” la forma farmaceutica del farmaco è granulare, quindi facilmente triturabile per ridurlo in polvere finissima pronto ad essere sniffato. Ma quali sono gli effetti da narcotico che può veramente provocare il farmaco una volta sniffato?
Secondo il parere dei medici sono davvero minimi, alcuni studenti hanno raccontato di averlo provato, e che lo sballo sia durato soltanto pochi minuti: un po’ di ebrezza iniziale, euforia, eccitazione, ma poi finisce tutto.

La cosa che non sanno, è che il medicinale usato in questo modo può provocare gravi danni alla salute, anche permanenti, come forti irritazioni delle mucose e disturbi gastrici importanti con successive complicazioni. Pare che oltre all’Oki, sempre negli Usa, stia spopolando tra gli studenti “sballofili” a stelle e strisce un altro farmaco che se assunto in forti dosi può condurre a stati euforici ed addirittura allucinogeni. Si tratta del “Destrometorfano Bromidrato” noto anche con l’acronimo di DMX, un antitussivo ottenuto per sintesi chimica a partire dalla “morfina” e contenuto nei farmaci usati contro la tosse ed il raffreddore.

Si trova tranquillamente in commercio anche nei farmaci di automedicazione sotto forma farmaceutica di sciroppi, gocce e compresse, come il Bronchenolo, il Bisolvon, il Lisomucil Tosse, tutti sciroppi è a base di questo principio attivo. Anche in questo caso, se assunto in forti quantità, questo principio attivo può dare gravi problemi alla salute come convulsioni, perdita di controllo, aumento del battito cardiaco e della pressione arteriosa fino a portare alla morte.