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Alunna con disabilità non può andare in gita, pedana del bus rotta: il papà decide di farla restare a scuola e far partire la classe

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Una studentessa di una scuola media del cuneese con disabilità motoria non è potuta andare in gita con i suoi compagni. Il motivo? La pedana del pullman in cui la classe viaggiava era rotta. Lo riporta Il Corriere della Sera.

“Abbiamo fatto di tutto per portare la bimba con noi. La decisione non è stata assunta da noi, ma dopo un lungo confronto di oltre un’ora con il padre affidatario. Ci siamo sentiti per 13 volte. Gli ho anche proposto di annullare e rinviare la gita”. A parlare del caso è stata la dirigente scolastica dell’istituto.

La pedana per caricare la ragazzina sul pullman della gita scolastica a Genova non funzionava ed era impossibile ripararla o fare arrivare un bus sostitutivo in tempo utile. La decisione è stata presa dal padre: la classe va quindi in gita, l’alunna con disabilità rimane a scuola.

La decisione del padre

Il bus turistico era arrivato da Aosta in mattinata per caricare gli alunni di terza e i loro insegnanti per portarli in gita a Genova, a visitare il Museo dell’Emigrazione. Poi toccava all’allieva, disabile grave sulla sedia a rotelle. Ma non è riuscita a salire, perché non funzionava la rampa per permetterle di superare gli scalini.

Nonostante l’impegno di autisti e professori, non si riesce in nessun modo. A quel punto si cercano soluzioni diverse: cambiare bus, trovare un mezzo alternativo o lasciare a scuola la ragazza. Poi la decisione del padre: lei non parte. L’istituto ha però già programmato un’altra gita, venerdì, alla Fabbrica dei Suoni di Boves. “Dispiace per quanto accaduto – conclude la dirigente -. Abbiamo riprogrammato un nuovo viaggio. L’inconveniente non è dipeso da noi. Ma vogliamo portare la ragazza in gita”. Come riporta La Stampa, pare che la prossima volta la ragazzina sarà accompagnata dal Soccorso Alpino.

Il precedente

Si tratta di eventi che accadono spesso: poco tempo fa una studentessa con sindrome di Down che frequenta un istituto agrario in Alto Adige non ha partecipato ad una gita scolastica a ViennaLa mamma della giovane dice che neanche sapeva dell’organizzazione del viaggio e, come riporta Il Corriere della Sera, è indignata.

Di fronte alle proteste della madre, l’insegnante di sostegno si è presa qualche giorno e poi ha richiamato la donna: “Mi è stato detto che la gita sarebbe stata troppo stressante per mia figlia, il programma era troppo impegnativo. Per ovviare al problema mi sono proposta di sostituire io, a mie spese, l’insegnante di sostegno ma mi è stato comunicato che anche questo era impossibile, per una questione legata alle assicurazioni necessarie per il viaggio”.

La gran parte delle difficoltà, secondo la madre della ragazza, erano legate alla programmazione serale del viaggio: “Anche su questo avevo proposto una soluzione, dicendo che sarei potuta rimanere in hotel, mentre il resto della classe poteva partecipare all’attività, ma niente. Alla fine sono stata contattata da un professore che mi ha detto che c’è stato un malinteso: la scuola pensava che fossi al corrente di tutto, e che, non essendoci l’insegnante di sostegno disponibile, avevamo accettato di fare un passo indietro. Ma questo non è mai successo e devo dire che mi ha fatto un po’ perdere fiducia in queste persone”