
Un altro caso di esclusione da una gita scolastica per un bambino: stavolta è accaduto a Novara, come riporta La Stampa. Il motivo? Il piccolo è troppo vivace. Inutile dire che la famiglia è sul piede di guerra, e ha intrapreso azioni legali.
Il ragazzino, di dodici anni, non è potuto andare a Brescia con i compagni in gita, programmata per lo scorso 9 maggio. Ecco le parole della madre: “Mio figlio è certificato Adhd, ha disturbi dell’attenzione, è iperattivo, ha difficoltà a stare seduto ma non ha bisogni educativi speciali pur avendo un piano didattico specializzato. Due settimane prima della gita, per la quale avevamo pure pagato la quota prevista, ci siamo sentiti dire dal preside che lui non poteva partire coi suoi compagni. Ci ha fatto male sentirci dire quella parola ‘escluso’, che mio figlio continua a non comprendere”.
La replica del dirigente scolastico
In una lettera la donna ha scritto raccogliendo i pensieri del figlio, c’è tutto il dispiacere e il disagio per l’accaduto: “Quel giorno, immaginavo il pullman partire senza di me ed è stato terribile. I loro saluti dalla finestra, i sorrisi eccitati… mi hanno fatto sentire ancora più solo, come se fossi stato lasciato indietro. Non capivo. La gita non doveva essere
un premio per tutti noi? Non era un’occasione per imparare insieme, in un modo diverso, più divertente?”.
Il dirigente scolastico, dal canto suo, ha replicato: “Stiamo gestendo la situazione per il bene del ragazzo, faremo il possibile perché la famiglia abbia le spiegazioni sul perché del nostro agire”. Ancora la mamma: “Ci eravamo offerti anche di pagare noi un’educatrice che seguisse nostro figlio quel giorno, pur di farlo partire, ma non ci è stato consentito”.
Il dirigente ha ripetuto che la decisione di non farlo partire “è stata presa per il bene della crescita del ragazzo. Tutto il corpo docente ha reputato di agire in questo modo”.
Alunna con disabilità non può andare in gita, pedana del bus rotta: il papà decide di farla restare a scuola e far partire la classe
Un altro caso simile sta facendo scalpore: una studentessa di una scuola media del cuneese con disabilità motoria non è potuta andare in gita con i suoi compagni. Il motivo? La pedana del pullman in cui la classe viaggiava era rotta.
“Abbiamo fatto di tutto per portare la bimba con noi. La decisione non è stata assunta da noi, ma dopo un lungo confronto di oltre un’ora con il padre affidatario. Ci siamo sentiti per 13 volte. Gli ho anche proposto di annullare e rinviare la gita”. A parlare del caso è stata la dirigente scolastica dell’istituto.
La pedana per caricare la ragazzina sul pullman della gita scolastica a Genova non funzionava ed era impossibile ripararla o fare arrivare un bus sostitutivo in tempo utile. La decisione è stata presa dal padre: la classe va quindi in gita, l’alunna con disabilità rimane a scuola.