Home Attualità Amelio, “Gli alunni degli anni “50 come gli immigrati di oggi”

Amelio, “Gli alunni degli anni “50 come gli immigrati di oggi”

CONDIVIDI

Gianni Amelio ha presentato alla Festa del Cinema di Roma, con proiezione in anteprima mondiale in Sala Petrassi  il documentario ‘Registro di classe – libro primo 1900-1960’, una pellicola realizzata insieme alla sua montatrice Cacilia Pagliarani utilizzando materiale dell’Archivio storico dell’Istituto Luce, delle teche Rai e del Miur.

 “Inizialmente volevo fare un film – racconta il regista – ma poi ho fatto quello che viene chiamato oggi ‘film d’archivio’, realizzando una ricerca sui filmati di repertorio. Abbiamo avuto difficoltà nello scovare all’interno di questi tesori le cose che andavano dette in un arco di tempo che si è rivelato breve. E così abbiamo deciso di fare due puntate. La seconda, chiamata ‘Registro di classe – libro secondo’  sarà pronta il 30 novembre. Poi probabilmente ne faremo una terza…”.

Secondo Amelio, riporta il Corriere della Sera, la scuola dei primi anni ’50, quando l’analfabetismo era altissimo e gran parte degli studenti parlavano solo il dialetto, ricorda in qualche modo quella di oggi. “La scuola ai giorni nostri è diversa nella forma, ma nella sostanza ha problemi analoghi a quella di allora – spiega il regista -. La difficoltà che avevano i bambini ad apprendere una lingua straniera, l’italiano, per loro che parlavano solo in dialetto, è analoga a quella che hanno oggi i tanti figli di immigrati. Basti pensare che oggi il 30% degli studenti è extracomunitario”.

Amelio parla anche della ricerca del consenso attraverso la propaganda. Nel suo documentario, il regista mostra la scuola ai tempi del fascismo, quando la propaganda cinematografica faceva credere che figli di industriali e figli di contadini avessero stesse opportunità.

“Era un’immagine di facciata – dice – non era certo vero che durante il fascismo tutti gli studenti fossero uguali e tutti fossero premiati per il merito. Era pura propaganda, così come lo era negli anni ’60 quando si faceva credere che un figlio di contadino poteva diventare avvocato.

Nei filmati di Stato si chiedeva: ce la farà? Beh – conclude – sappiamo bene la risposta”. Lo scopo dichiarato di ‘Registro di classe – libro primo’, documentario che prossimamente sarà proiettato per due giorni in collaborazione tra Istituto Luce-Cinecitta’ e il Miur e poi avrà una diffusione in Dvd, è anche quello di “raccontare il passato per risvegliare l’attenzione sui giorni nostri, perché’ certe discriminazioni non muoiono mai ma cambiano faccia e i problemi si ripresentano sotto altre forme”.