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Apertura della stagione contrattuale, con il “botto”

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Inizia con il "botto" l’autunno caldo della scuola: lunedì 14 scendono in sciopero Cisl, Uil, Snals, Gilda, Cisal e Unicobas; per la Gilda, che rappresenta unicamente il personale docente, lo sciopero riguarda solo gli insegnanti, mentre per gli altri sindacati coinvolge l’intero comparto.
Sciolte le ultime riserve anche sullo sciopero proclamato dalla Cgilscuola e dai Cobas per il giorno 18: c’è stata sì una pronuncia della Commissione di garanzia che dichiara illegittima l’agitazione, ma il Ministero proprio nella giornata di oggi ha diramato un comunicato che, di fatto, avalla l’iniziativa di Cgil e Cobas.

La prossima settimana, quindi, i disservizi nelle scuole potrebbero essere consistenti.

Evidentemente i sindacati non hanno considerato sufficienti le garanzie offerte dal Ministro nel corso dell’incontro del 1° ottobre quando venne presentata la Legge finanziaria; né si sono accontentati del fatto che – dopo l’emanazione dell’atto di indirizzo da parte del Governo – l’Aran abbia convocato le parti per l’apertura ufficiale della trattativa.

Anzi, proprio questi elementi sembrano aver convinto le organizzazioni sindacali che l’unica strada percorribile è quella dello sciopero.

In realtà i motivi di malcontento sono parecchi: la riforma della scuola proposta dal Ministro sembra non piacere per nulla ai sindacati, così come non piacciono le proposte contenute nella legge finanziaria relativamente alla riduzione degli organici del personale Ata.

Ma – ovviamente – la questione più spinosa riguarda gli aspetti retributivi: a conti fatti, secondo i primi calcoli, la proposta del Governo prevede un aumento netto medio mensile di circa 70 euro pro-capite.

Qualche cosa in più potranno ottenere forse i docenti che saranno disponibili ad assumere maggiori impegni: secondo il Governo, infatti, una parte non indifferente dell’intero pacchetto di risorse disponibili dovrebbe passare attraverso i compensi accessori.

Ma si tratta di una soluzione che piace poco ai sindacati che chiedono che si provveda innanzitutto alla equiparazione degli stupendi agli standard europei e solo successivamente si discuta sul salario aggiuntivo.

La partita, comunque, è solo all’inizio e si prevede che i tempi di soluzione della vertenza siano piuttosto lunghi.