
Uno studio condotto in cinque scuole primarie di Milano ha analizzato l’impatto dell’uso dei purificatori in classe. In totale, sono stati installati 43 dispositivi in aule scelte casualmente tra le 95 coinvolte. I risultati parlano chiaro: nelle aule trattate si è registrata una riduzione del 32% delle concentrazioni di PM2.5 – una delle polveri sottili più pericolose per la salute – rispetto alle aule di controllo.
Questo miglioramento ha portato a una diminuzione del 12,5% delle assenze scolastiche, ovvero circa 1,3 giorni in meno per studente ogni anno. L’effetto è stato ancora più marcato per gli studenti che, prima dell’esperimento, presentavano i più alti tassi di assenteismo: un’indicazione che i benefici sono particolarmente rilevanti per i bambini più vulnerabili.
Di questa indagine parlano su lavoce.info Jacopo Bonan, Francesco Granella, Stefania Renna e Luis Sarmiento, i 4 ricercatori che l’hanno condotta.
L’efficacia dei purificatori – spiegano gli studiosi – è risultata maggiore in autunno e primavera, piuttosto che in inverno, stagione in cui l’inquinamento atmosferico raggiunge solitamente i picchi più alti. L’analisi ha rivelato che l’effetto positivo sulla frequenza scolastica tende a scomparire quando l’inquinamento esterno supera certi livelli: una media mobile di PM2.5 superiore a 10 μg/m³ o più di due giorni su dieci sopra la soglia OMS di 15 μg/m³ rendono i purificatori meno efficaci.
Anche i sintomi respiratori degli studenti sono migliorati: si sono ridotti in particolare casi di naso che cola (-9%) e naso chiuso (-11%). Inoltre, i bambini delle classi trattate hanno mostrato maggiore consapevolezza sulla qualità dell’aria e una propensione più forte verso politiche ambientali.
La ricerca ha evidenziato anche l’efficacia economica dell’intervento: infatti il costo di un purificatore per un intero ciclo di vita di dieci anni è stimato in circa 3.070 euro.
Questo si traduce in soli 10,6 euro per ogni giorno di assenza evitato. Considerando che il costo sociale di un giorno di assenza da scuola in Italia è stimato intorno ai 102 euro (tra perdita di produttività, costi sanitari e assistenza), il rapporto benefici-costi è molto favorevole: 9,6 a 1.
Ovviamente,concludono i ricercatori, i purificatori d’aria rappresentano uno strumento utile e conveniente per migliorare la qualità dell’ambiente scolastico ma la loro adozione dovrebbe affiancarsi – e non sostituirsi – a politiche strutturali di riduzione delle emissioni.
In aree particolarmente inquinate come la Pianura Padana, i purificatori possono quindi rappresentare una misura tampone efficace nel breve termine, in attesa di interventi più incisivi a livello ambientale.