Home Precari Assunzioni: prevale la provincia o il punteggio?

Assunzioni: prevale la provincia o il punteggio?

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Privilegiare il più possibile la provincia di preferenza nelle immissioni in ruolo. Sembra questo l’orientamento del Miur, leggendo con attenzione alcune faq. Ma il criterio fondamentale sarà probabilmente quello del punteggio.
Così Max Bruschi, ispettore ministeriale e ex consigliere del ministro Gelmini legge i chiarimenti istituzionali di questi concitati giorni.
Bruschi scrive a proposito della faq 22: “La norma fissa l’opzione della provincia, in ordine decrescente. Il sistema è comunque programmato per sostenere le “prime preferenze”, essendo comunque frutto di una elaborazione simultanea (un dato che sfugge, visto che siamo abituati a convocazioni “in successione”). Il criterio comunque invalicabile è quello del punteggio: per fare un esempio limite, di casi marginali, che però dovrebbe chiarire i dubbi, se Tizio sceglie Sondrio come prima provincia con 50 punti nella classe XX/A; se Caio sceglie Sondrio come centesima provincia con 70 punti nella classe XX/A; se il posto sulla XX/A c’è solo a Sondrio, il requisito che prevale è ovviamente quello del punteggio, dunque il posto va a Caio. Ricordo, in proposito, oltre all’ordinamento generale delle graduatorie, anche la sentenza della Corte Costituzionale 41/2011 sulle code/pettine. Qualsiasi altra scelta gestionale sarebbe, peraltro, palesemente illegittima, perché contraria alla norma e ai principi generali.”
Un’altra questione molto importante che fa stare col fiato in gola molti precari è quella della mobilità degli anni successivi: quante possibilità hanno i precari che accettano il ruolo adesso nelle regioni settentrionali di rientrare a casa? A chi spetterà la priorità? Bruschi spiega: “La FAQ 23 espone i principi generali della mobilità straordinaria 2016/2017 fissati dalla Legge e contrattualmente inderogabili (100% dei posti vacanti e disponibili dell’organico dell’autonomia 16/17 e 100% dei posti assegnati in potenziamento e in fase B alle GAE nel 15/16), mentre il CCNI avrà il compito non facile di dettagliare alcuni aspetti. Ovviamente, va rilevato come i posti negli ambiti territoriali non sono infiniti, per cui ci saranno le consuete graduazioni. La priorità spetta agli assunti “ante piano straordinario”, con un prevedibile rientro nelle regioni meridionali di molti docenti che, in occasione del rinnovo delle GAE, si sono spostati nelle GAE del centro nord e sono stati assunti. Finiti questi movimenti, toccherà agli assunti da GAE per le fasi B e C del piano straordinario. Con il contorno delle assegnazioni e utilizzazioni inderogabilmente previste dalla normativa vigente, se non già “sistemate”.”
Bruschi conclude: “Le supplenze cosiddette lunghe ovviamente restano, ma non sono quantificabili. Per il 15/16 non dovrebbe cambiare molto. A partire dal 16/17, il sistema presumibilmente si assesterà, soprattutto se il concorso sarà bandito con i numeri giusti (tutti i posti vacanti e disponibili nell’organico dell’autonomia… e se così non fosse, vorrei sapere chi pagherebbe il salatissimo conto della procedura di infrazione europea), a una dimensione normale e non patologica: leggi maternità, fluttuazioni non prevedibili nelle iscrizioni).”
Insomma chi ha più punteggio avrà probabilmente la meglio nella fase B. Come logica vorrebbe dopo aver accumulato punti per decenni. Ma adesso inizia una avventura dai contorni oscuri, che speriamo non riveli spiacevoli sorprese.