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Aumenta di anno in anno il precariato scolastico: Il paradosso della scuola italiana

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In Italia il mese di settembre rappresenta l’avvio dell’anno scolastico e miglia di docenti vincitori di uno o più concorsi vivono nella speranza di entrare nel mondo della scuola con un contratto a tempo indeterminato, in realtà migliaia di docenti finiscono con il sottoscrivere un contratto a tempo determinato, perpetrando una situazione d’instabilità caratterizzata dai docenti precari che aumentano di anno in anno.

Fattori che producono precarietà

L’aumento costante dei contratti a termine, in particolare tra docenti e personale ATA, è il risultato di diversi fattori:
Turnover elevato: Molti insegnanti vanno in pensione e non sempre vengono sostituiti con contratti a tempo indeterminato.
Graduatorie e concorsi: I meccanismi di assunzione pubblica sono spesso lunghi e complessi, e non riescono a soddisfare la domanda in tempi utili.
• Riforme scolastiche frammentate: Cambi frequenti nelle politiche educative rendono instabile il quadro normativo per l’assunzione.
Mancanza di programmazione pluriennale: Non c’è una visione a lungo termine per la gestione dell’organico scolastico.

Conseguenze

Il precariato scolastico è una problematica che preoccupa non poco non solo per la mancata stabilità del personale, ma soprattutto per la qualità della didattica che diventa sempre meno incisiva per la mancanza di:
• Continuità nel rapporto docenti alunni,
• Una progettualità efficiente
• Un clima di fiducia con gli studenti.

Precariato emergenza sociale

I dati diffusi dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, hanno reso evidente come il precariato scolastico aumenti di anno in anno, al punto da diventare un’emergenza sociale così come denuncia il segretario generale della UIL SCUOLA Giuseppe D’Aprile. Il precariato tra il personale della scuola, ha toccato, nell’anno scolastico 2023/2024, la cifra record di 285.929.

Situazione che tende a peggiorare

La situazione non lascia ben sperare se si considera che con la legge di bilancio sono stati tagliati 5.600 posti di docenti e 2.174 di personale ATA. Ciò chiaramente non agevola la riduzione del precariato, anzi facilita la non continuità tra docenti e alunni, tanto da indurre il Ministro a prevedere la richiesta di conferma dei docenti di sostegno su richiesta della famiglia.

Personale ATA

La stessa situazione precaria è presente per il personale ATA infatti dall’analisi del segretario D’Aprile emerge che “un lavoratore su cinque ha un contratto a tempo determinato” e ciò chiaramente incide in modo negativo sull’intera organizzazione scolastica.

Proposte

Per la UIL Scuola serve un piano straordinario d’immissioni in ruolo che preveda:
• la trasformazione dell’organico di fatto in organico di diritto,
• il pieno utilizzo di tutte le graduatorie esistenti, comprensive degli idonei
Per la realizzazione del suddetto piano, manda un messaggio alla politica italiana affinché prenda “atto che il sistema di reclutamento fin qui attuato è stato fallimentare” e che “una scuola precaria rende un paese precario”.