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Aumenta lo sport a scuola: 3.500 nuove palestre

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Potenziare l’attività sportiva e l’educazione motoria di tutti gli studenti italiani attraverso la costruzione di 3.500 nuove palestre nei prossimi cinque anni, il finanziamento di 10 milioni di euro e l’attivazione di una serie di progetti-pilota. Il piano d’azione è stato presentato presso il Miur, il 25 maggio scorso, dal Ministro dell’Istruzione Letizia Moratti, dal Ministro per i Beni Culturali, Rocco Buttiglione e dal Presidente del Coni, Giovanni Petrucci. Assieme alla creazione delle nuove strutture sportive, finanziate in parte anche dallo stesso Coni e dagli Enti locali, il Miur ha assicurato che confermerà due ore di educazione fisica a settimana nelle scuole di ogni ordine e grado.
"L’intervento si è reso necessario – ha spiegato il Ministro Moratti – dopo che attraverso un monitoraggio nazionale delle scuole è emerso che oggi circa il 23% degli istituti italiani non dispone di palestre, neanche esterne alle strutture scolastiche. Con il ministro Urbani prima, ed ora con il ministro Buttiglione, abbiamo quindi studiato le modalità per realizzare nuovi impianti sportivi nelle scuole". Le palestre verranno finanziate attraverso la concessione di mutui per importi medi di 400.000 euro per ciascuna struttura: i mutui avranno una durata di 15 anni e prevederanno un contributo a fondo perduto e una parte a tasso zero. I finanziamenti verranno attuati attraverso il Credito sportivo. "Per il raggiungimento di questi obiettivi – ha spiegato il Ministro – sono previste numerose azioni tra le quali la valorizzazione e la formazione dei docenti, il raggiungimento di specifici percorsi di educazione motoria del bambino e dei suoi ritmi evolutivi. E’ stata programmata anche la promozione di iniziative in rete che tengano conto delle migliori pratiche". Moratti ha inoltre preannunciato "la promozione di attività educative nelle scuole volte a prevenire comportamenti violenti nella pratica sportiva e a promuovere una cultura di rifiuto del doping nello sport: un tema molto sentito dalle famiglie e di grande attualità: con la Riforma della scuola è infine previsto che le scuole possano accogliere esperti di sport operanti all’esterno, come laureati Isef, allenatori ed istruttori". La Riforma del secondo ciclo, in particolare, prevede la possibilità di attribuire crediti formativi agli studenti che svolgano attività sportive al di fuori del contesto scolastico.

Da alcune ricerche svolte dal Ministero dell’Istruzione risulta che oggi la Regione a detenere il maggior numero di edifici scolastici con strutture sportive adeguate e funzionanti è il Piemonte (con il 98,1% delle scuole dotate di una palestra), seguita dalla Sardegna (97,9%) e dal Trentino Alto Adige (97,7%); in coda alla classifica l’Umbria (65%), il Friuli Venezia Giulia (56,2%) e la Campania (con appena il 39% di edifici per fare sport). Dai dati forniti dal Miur emerge anche che quasi il 60% delle palestre sono collocate all’interno delle scuole, mentre oltre il 20% degli istituti deve ricorrere ad edifici sportivi esterni.

All’interno della conferenza è stato presentato un progetto-pilota che coinvolgerà 1.500 bambini della scuola primaria residenti nei comuni "a rischio" di Napoli e Caserta: "il potenziamento delle attività ludico-motorie in queste zone – ha detto Moratti – è particolarmente importante perché rappresenta uno strumento educativo della persona, teso a favorire l’acquisizione di corretti stili di vita e prevenire il disagio sociale. L’intento è quello di coinvolgere i ragazzi in attività di gioco ed educazione sportiva realizzate a scuola, oltre l’orario didattico, ma anche nei centri estivi e nei campus residenziali".

Soddisfatto per l’accordo raggiunto Rocco Buttiglione: "Le 3.500 palestre che verranno costruite nelle scuole italiane rappresentano una risposta forte del Governo verso il sostegno allo sport: aumentare del 20% l’attività sportiva, rendendo obbligatorie due ore a settimane di educazione fisica in strutture reali, è un impegno importante. Voglio ringraziare – ha continuato Buttiglione durante la conferenza stampa – l’ex ministro Urbani per aver creduto in questo progetto e l’istituto di Credito sportivo che metterà a disposizione importanti fondi a tasso agevolato: il loro apporto per il successo dell’iniziativa è stato fondamentale". Il Ministro per i Beni e le attività culturali, noto anche per i suoi riferimenti filosofici, ha poi citato lo storico francese Michel Foucault: "ci ha insegnato che la cura dell’anima passa per quella del corpo e che la forma del corpo dipende anche dalla nostra volontà di costruirlo: non basta scrivere che nei programmi scolastici – ha concluso Buttiglione – ci sono almeno due ore a settimana di educazione fisica, ma occorre anche praticare realmente lo sport con le attrezzature adatte".

Durante la presentazione del piano è stato rinnovato per tre anni, tra Miur e Coni, il protocollo d’intesa sulla condivisione di obiettivi generali nell’ambito della formazione sportiva: l’accordo prevede il potenziamento dello sport per disabili (secondo il Miur nel 2001 solo l’1,5% dei ragazzi diversamente abili praticava sport, mentre oggi la quota è salita al 5%), l’organizzazione dei Giochi studenteschi (attivati in circa tre scuole su quattro e con una sempre maggiore adesione degli studenti per gli sport cosiddetti ‘minori’) e il perseguimento di iniziative volte a prevenire e superare la dispersione scolastica, il disagio giovanile, la marginalità sociale. Quattro le novità principali introdotte dal protocollo: favorire l’attività motoria dei giovani che ancora non la praticano; contrastare ogni forma di doping e di violenza ricondotte anche allo sport; intensificare l’attività ludico-motoria nella scuola primaria e favorire la partecipazione attiva dei giovani all’organizzazione delle iniziative studentesche. "Questo accordo – ha detto Giovanni Petrucci – rappresenta per la nazione un significativo passo in avanti verso la realizzazione di un impegno difficile quale è la promozione dello sport. Si tratta del primo atto del rinnovato Coni e non possiamo che andarne fieri: mantenere il monte orario di educazione fisica a scuola e incentivare lo sport anche al di fuori della didattica era un impegno importante, ma che alla fine ha premiato le buone intenzioni: se è vero che 11 milioni e mezzo di italiani praticano sport è infatti anche vero che negli ultimi anni è aumentato il numero di ragazzi sedentari".