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Autonomia in economia?

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La novità è contenuta nella lettera circolare n. 194 emanata in data 3 agosto in applicazione della Direttiva n. 175 del 28 giugno 2000 che individuava anche le priorità di intervento.
Ogni scuola, infatti, potrà contare su una quota base pari a circa 1.500.000 lire (lo scorso anno era di 4.250.000), oltre che su due quote proporzionali al numero degli alunni (2.500 lire quest’anno, contro le 7.150 del 1999-2000) e al numero dei docenti (25.000 lire contro le 74.500 dell’anno scorso).

A conti fatti, ad esempio, una scuola con 750 alunni e 100 insegnanti potrà contare quest’anno su un finanziamento di poco meno di 6 milioni (5.875.000 per l’esattezza), mentre lo scorso anno avrebbe beneficiato di un’assegnazione di circa 17 milioni.

La stessa fine faranno gli stanziamenti per la formazione che risulteranno pressoché dimezzati rispetto a quelli dello scorso anno.

La circolare prevede che i finanziamenti debbano essere utilizzati per sviluppare iniziative volte non solo alla piena realizzazione dell’autonomia didattica, organizzativa, di ricerca, sperimentazione e sviluppo promosse dalle istituzioni scolastiche, ma anche all’arricchimento e all’ampliamento dell’offerta formativa ed al potenziamento di azioni di orientamento.
Per quanto riguarda invece le altre priorità individuate dalla direttiva n. 175 (interventi perequativi finalizzati anche ad integrare gli organici provinciali del personale, nuovo sistema di istruzione e formazione tecnica superiore, educazione permanente degli adulti, interventi per la valutazione dell’efficienza e dell’efficacia del sistema scolastico) il MPI ha già annunciato che verranno emanate ulteriori circolari.

Contrariamente agli anni passati, però, questa volta non sarà necessario presentare, per la valutazione di merito, i piani dell’offerta formativa ai Provveditorati agli Studi. In pratica, i finanziamenti – pur abbondantemente ritoccati rispetto al 1999/2000 – verranno erogati alle scuole in modo automatico.