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Avviato il confronto sull’organico di fatto

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Dopo l’invio della nota con oggetto “adeguamento dell’organico di diritto alle situazioni di fatto del personale docente” (con allegata relativa tabella) e le conseguenti dure prese di posizione delle organizzazioni sindacali che avevano contestato procedura e contenuti del provvedimento (come riportato in un precedente articolo), riprende in un clima più sereno il dialogo fra amministrazione e sindacati.
Nel contesto dell’incontro del 12 giugno del ministro Mariastella Gelmini con i segretari generali delle organizzazioni sindacali per analizzare le “principali problematiche dell’istruzione e del personale scolastico”, è stato avviato, infatti, il confronto in sede tecnica sull’organico di fatto per il prossimo anno scolastico.
Il capo dipartimento per l’istruzione, Giuseppe Cosentino, ha spiegato che quella inviata lo scorso 4 giugno ai direttori degli Uffici scolastici regionali era una “nota interna”, da intendersi soltanto come completamento della circolare ministeriale n. 19 dell’1 febbraio 2008 riguardante l’organico di diritto, al fine di completare l’obiettivo di contenimento della spesa previsto dalla Finanziaria tenendo conto dei dati reali degli alunni iscritti.
Le tabelle relative alla C.M. n. 19/2008 prevedevano la ripartizione del contenimento dei posti nel limite del 60% del totale (in considerazione dei dati previsionali sugli alunni), con la nota del 4 giugno viene assegnato alle varie regioni il restante 40%.
Cosentino ha quindi precisato che rimane ancora da definire la consueta circolare annuale con cui l’Amministrazione fornisce alle Direzioni scolastiche regionali le indicazioni per adeguare l’organico di diritto alle situazioni di fatto.
Le organizzazioni sindacali hanno evidenziato una serie di punti di cui tener conto nella prossima circolare (insieme al numero degli alunni effettivamente iscritti per il prossimo anno scolastico, da esaminare attentamente per la formazione delle classi e quindi degli organici necessari a garantire un’adeguata qualità del servizio) e hanno comunque tenuto a ribadire il proprio disappunto per la mancata informazione preventiva in relazione alla nota del 4 giugno.